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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 gen 2023
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Givenchy: troppe cose a troppe persone

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 gen 2023

Cercare di accontentare troppe persone non è mai una grande idea, soprattutto quando si organizza una grande sfilata di moda a Parigi. E voler essere seducente per troppe platee è stato l’intento palese della collezione creativa, ma confusa, che la maison Givenchy ha presentato mercoledì pomeriggio a Parigi.

Givenchy - Autunno-Inverno 2023/24 - Menswear - Parigi - © ImaxTree


C'erano grandi aspettative, che si percepivano nell’aria, quando il primo modello è apparso sulla passerella completamente bianca collocata all'interno di una gigantesca scatola nera costruita dietro agli Invalides. Uno squadrone di star del K Pop si aggirava nei dintorni, posando scontroso per i fotografi in strada e ancor di più per alcuni influencer minori.
 
Matthew Williams di Givenchy è senza dubbio un designer di talento. Ha tagliato alcuni fantastici abiti e giacche – dotati di volta in volta di spalline affilate, vita stretta e bottoni singoli – o, ancora meglio, alcuni perfetti smoking da idolo del matinée con risvolti a punta, visti nel finale.

In più, ha mandato in passerella dei cappotti straordinari. A partire da certi eccellenti grandi cappottoni da gentiluomo con tessuto a spina di pesce, per continuare con alcuni outfit doppiopetto nodosi in cachemire, fino ad arrivare a delle pellicce sintetiche da petroliere del Texas Panhandle (la cintura di 26 contee più a nord del Texas, ndr.). Realizzati in grigi, beige, antracite e viola intensi, questi capi sono parsi tutti fantastici, anche se stranamente sono stati abbinati a pantaloncini di pelle sezionati da cerniere e abbinati a stivaletti di cuoio o a stivali Wellington di gomma. All’insieme si sono aggiunte felpe con cappuccio sbiadite, camicie grunge con tartan scozzesi e maglie molto grosse, con molti outfit  che sembravano piuttosto pesanti.

Givenchy - Autunno-Inverno 2023/24 - Menswear - Parigi - © ImaxTree


Anche l'interpretazione della sartorialità data da Williams risultava irregolare. Ha tagliato dei grandi pantaloni a gamba larga di pelle sbiadita, indossati sopra gli spessi stivali con suola di pneumatici da trattore che rappresentano il footwear della stagione.
 
Ma quando ha combinato i suoi pantaloni con pantaloncini oversize, felpe con cappuccio e canotte di lana, il risultato è stato semplicemente too much. In sostanza risultava difficile capire perché qualcuno comprerebbe mai un mucchio di vestiti molto cari da un costosissimo marchio d’alta moda parigino come Givenchy per finire con l'assomigliare a un fattorino disoccupato di New York che fa le consegne in bicicletta.
 
Come Williams, i suoi predecessori da Givenchy erano dei grandi talenti, molti di essi geni eccezionali: John Galliano, Alexander McQueen, Julien Macdonald, Riccardo Tisci e Clare Waight Keller. Ma ognuno di loro aveva visioni della moda un po’ diverse o addirittura radicalmente divergenti dal precedente, e il risultato finale è che Givenchy è diventato un marchio vagamente schizofrenico.

Givenchy - Autunno-Inverno 2023/24 - Menswear - Parigi - © ImaxTree


In effetti, 27 anni dopo che il grand Hubert de Givenchy si è ritirato, è difficile distinguere cosa rappresenti esattamente Givenchy? Qual è il suo DNA? A giudicare da questa collezione, il DNA è stato ampiamente reinterpretato dal Givenchy disegnato da Tisci, forse perché il designer italiano ha avuto il regno più lungo nel marchio francese.
 
Ma tutto considerato, il risultato finale è un miscuglio sbilanciato di streetwear, sesso, stile cupo e finta raffinatezza. Non è proprio da Hubert.

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