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Ansa
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Pubblicato il
28 gen 2010
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Givenchy: il sogno erotico dedicato a Renato Zero
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Ansa
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28 gen 2010
28 gen 2010
PARIGI - Non basta l'aggettivo sensuale, la nuova haute couture di Givenchy, in passerella a Parigi il 26 gennaio, è erotica-erotica. Non solo, è perfino ispirata - si tenga forte l'aristocrazia dell'alta moda con la puzza sotto il naso - a Renato Zero, al re dei 'sorcini'.
Ebbene sì, Riccardo Tisci, il giovane italiano che da cinque anni, scalino dopo scalino, ha conquistato il mondo della moda con il suo indefesso lavoro creativo, è da sempre un 'sorcino' ovvero un fan del cantante italiano. E' come se Tisci, che festeggia il primo lustro alla guida della maison (ormai gli hanno affidato anche la moda uomo) potesse finalmente essere davvero se stesso.
"Dopo 17 anni di perdite di bilancio - dice orgoglioso - Givenchy nel 2009 ha raggiunto il punto di pareggio e ora la maison è pronta a fare seri utili!". Ma non è solo il risanamento economico che colpisce, è anche la ricollocazione di Givenchy tra gli astri del firmamento fashion. Nel quinquennio anche Riccardo è molto cambiato, ma insieme é rimasto lo stesso ragazzo pugliese di famiglia povera (9 sorelle più grandi, tutte 'sorcine' come lui), cosa di cui non si vergogna, anzi.
A poche ore dalla sua sfilata d'alta moda spiega di voler festeggiare i 5 anni parigini con un cambiamento nell'immagine femminile da proporre alle clienti, partendo dall'erotismo francese del Lido e del Crazy Horse, passando per i profumi e le ciprie di un artista della bellezza come Serge Lutens, finendo con l'energia vitale della Zeromania. Perché Zero "é stato il Freddy Murphy italiano, il nostro David Bowie. Il suo invito all'apertura mentale mi ha aiutato per tanti anni a crescere, ad essere me stesso ad avere coraggio".
Anche quando lo stato italiano, cui aveva chiesto una borsa di studio, gli rispose 'picche' e Riccardo se ne dovette andare a Londra. E fu la sua fortuna. Lo notarono, lo chiamarono a Parigi: "non sarò mai abbastanza grato ai francesi che hanno avuto il coraggio di credere in me. Ma l'Italia mi manca - confessa - mi manca il calore e la confidenza delle nostre parti. Qui il barista ancora fa finta di non conoscermi, da noi ti servono 'il solito' e ti salutano come uno di casa".
Ma vediamola in anteprima questa collezione preziosissima: cosa sarà mai questo mix di erotismo osé alla francese, di colori sfumati come un make up di Lutens, di paillettes blu e verdi alla Renato Zero? E' presto detto: il tuxedo maschile con revers dipinti di vinile si accoppia con vestiti rigorosi e gonne super-romantiche. Sbuca una 'oserie' molto francese: il reggiseno senza coppa che Tisci però vela con un pizzo. Gli abiti, un lusso esagerato di lavorazioni, sono dei 'millefoglie' cipria con una tridimensionalità alla Capucci. I vestiti sono teatrali, ma è il teatro napoletano, è Pulcinella, che ispira tono e languore.
Le gonne, per quanto doviziose e romantiche hanno sempre uno spacco inguinale. C'é la giacca Caviale in microperle di cristallo scuro, portata sulla larga tuta blu (ormai un capo iconico di Givenchy by Tisci, come i bermuda e i calzoni sarouel). Ci sono i total look coloratissimi ricamati in paillettes blu o verdi, con disegni optical: una zeromania in passerella, fatta di giacche cortissime davanti e con lunga coda dietro. Trucco con effetto 'dopo l'amoré e grandi cappelli come cerchi di plexiglass ad aurela intorno al viso perfino velato dal pizzo.
Non c'é l'abito da sposa bianco, ma solo perché quasi tutti i capi lo possono diventare: l'alta moda Givenchy è cresciuta nel 2009 del 22% e le nozze sono una parte importante del business. Tisci dedica molto tempo alla creazione di abiti nuziali da favola, soprattutto nel mondo arabo dove "ci sono famiglie disposte a pagare 400-500 mila euro per vestiti che devono partire da un gioiello spettacolare - dono della suocera alla nuora - o dallo stile del palazzo appositamente costruito per l'occasione". Perché anche questa è oggi l'alta moda.
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