Givenchy e la sua debuttante chic nel Giardino dell’Eden
Il Giardino dell’Eden era il tema della sfilata di Givenchy alla Paris Fashion Week, anche se le tentazioni non erano quelle della carne, ma piuttosto del guardaroba.
In una stagione di sfilate dell'Europa occidentale piuttosto compassata, tutta perfettina, in cui nulla è stato fuori posto – con poca pelle delle modelle mostrata in bella vista – questa collezione per l’Autunno 2019 di Givenchy è sembrata molto in sintonia con lo stato d'animo attuale.
Abbiamo potuto ammirare una miscela di fantasia giapponese chic e floreale in uno show che ha catturato tutte le abilità e i punti di forza della designer di Givenchy, Clare Waight Keller.
La stilista è venuta a salutare apparendo da un'intensa nuvola di ghiaccio secco contorniata da una colonna sonora techno-dance, che ha raggiunto il suo culmine con "Revolution 909" dei Daft Punk. Eppure il suo camerino dietro le quinte era pieno di splendidi fiori.
Le ispirazioni della Waight Keller sono state alcune famose bellezze degli anni ’90, Jasmine Guinness e Honor Fraser, e le loro influenze nella visione della moda.
“Intendo quelle ragazze che provenivano da mondi aristocratici e hanno iniziato a mescolare una sensibilità chic con un tocco più cittadino”, ha spiegato la Waight Keller, prima di essere baciata da Rosamund Pike e Lewis Hamilton.
Le sue due idee chiave sono state la sartorialità e i giardini. Ha tagliato dei lunghi cappotti e delle giacche di tailleur con spalle esagerate, sia sinuose con risvolti arrotondati, che larghe in stile pagoda; l'effetto era accentuato dalle cuciture in rilievo e ogni look era rifinito per lo più con una grande cintura lasciata sciolta. Tutto realizzato in motivi maschili Principe di Galles o in vari cashmere color caramello.
Poi ha proposto una dozzina di abiti in seta plissettata con orli e polsini increspati, spesso con bellissimi fiori primaverili giapponesi iperrealisti, presi effettivamente da alcuni vasi. Erano eleganti, inaspettati ma anche piuttosto appropriati – per ragazze ben educate che cercano un po’ di essere delle artiste, ma non troppo.
Il finale è stato il momento migliore, con abiti degni di una debuttante, sebbene di nylon, non di taffetà, mai così decostruiti, per sembrare contemporanei e piuttosto cool.
La sfilata è stata organizzata all'interno del Jardin des Plantes, in una tenda lunga 100 metri con soffitto trasparente, ottimo per ammirare una lunga distesa di platani all’esterno, mntre i loro rami si contorcevano nella notte ventosa, quasi a volersi complimentare con le fantasie floreali dei tessuti.
Le ragazze Givenchy hanno sfilato insieme ai loro morosi in questo show co-ed: rocker eleganti in camicie di seta con stampa pitonata, pantaloni di pelle verniciata e redingote bianche; e ancora ragazzi diplomatisi a una scuola d’arte in abiti turchesi.
Tutto sommato, una performance raffinata di una designer che ha il pieno controllo del suo studio e atelier, sebbene questo défilé risulti a parecchi punti di distanza dalla sfilata stellare d’alta moda che la Waight Keller ha proposto il mese scorso.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.