AFP
Laura Galbiati
11 ott 2022
Givaudan: nei 9 mesi fatturato in rialzo per l’aumento dei prezzi nelle profumerie
AFP
Laura Galbiati
11 ott 2022
Il gruppo svizzero Givaudan, specializzato in profumi e aromi, ha registrato nei primi nove mesi un incremento delle vendite dovuto all'aumento dei prezzi nel settore della profumeria, volto a compensare l'inflazione delle materie prime.

Da gennaio a fine settembre, il suo giro d’affari è aumentato del 6,1% al netto degli effetti valutari rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e del 7,7% una volta convertito in franchi svizzeri, a oltre 5,4 miliardi di franchi svizzeri (5,6 miliardi di euro), ha dichiarato il gruppo in un comunicato; la forza del franco svizzero gli dà una spinta in più.
Gli analisti intervistati dall'agenzia svizzera AWP prevedevano una media di 5,4 miliardi di franchi, di cui 2,4 miliardi in profumeria e cosmetici e 2,9 miliardi negli aromi.
La divisione profumeria ha visto le vendite aumentare del 5,8% al netto degli effetti valutari, a oltre 2,4 miliardi di franchi, registrando la sua crescita più forte nella profumeria fine, in salita del 14,8%, dettaglia il gruppo, che produce fragranze per grandi griffe come Christian Dior, Ralph Lauren e Prada.
La cosiddetta profumeria funzionale, che comprende profumazioni per prodotti per l’igiene, detersivi e detergenti, ha registrato un aumento del 2,2%, mentre gli ingredienti di profumeria e cosmetica sono saliti del 10,2%, nonostante una base di confronto elevata.
"Il Le buone performance sono state sostenute dall'accelerazione nel terzo trimestre degli aumenti di prezzo negoziati con i clienti, volti a compensare l'incremento dei costi delle materie prime", precisa il gruppo nel comunicato.
Le vendite di aromi alimentari sono salite del 6,4% escludendo gli effetti valutari, una crescita leggermente rallentata rispetto ai sei mesi precedenti; anche in questo caso la base di confronto è elevata.
In dettaglio, la società ha precisato che le vendite di questa divisione a livello regionale sono progredite del 4,2% nella zona Asia-Pacifico, “malgrado l’impatto negativo della misure legate alla pandemia di Covid 19 ancora in vigore in Cina”.
Il gruppo ha confermato i suoi obiettivi a medio termini e prevede sempre una crescita delle vendite tra il 4% e il 5%, escludendo gli effetti di cambio e delle acquisizioni.
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