18 gen 2021
Giorgio Armani vince il Premio Parete 2020
18 gen 2021
“Per la sua personalità straordinaria che ha fissato un’inconfondibile impronta su un’epoca e che, ancora oggi, lo rende l’icona italiana per eccellenza nel mondo”. È questa la motivazione del Premio Parete 2020, assegnato a Giorgio Armani lunedì 18 gennaio 2021 nel corso di una cerimonia che quest’anno è andata in scena, causa pandemia, in diretta streaming dall’Università Bocconi di Milano.
Il riconoscimento è nato nel 2017 per volere di Donato Parete, figlio del finanziere abruzzese Ermando Parete, superstite del campo di sterminio nazista di Dachau. Sopravvissuto alla tragedia della Shoah, dal 2000, e fino alla scomparsa avvenuta nel 2016, Parete ha voluto raccontare l’orrore vissuto, come monito perché non riaccada, incontrando ragazzi in scuole e università di tutta Italia.
Dopo Vittorio Colao e Giovanni Tamburi, premiati rispettivamente nel 2018 e nel 2019, sempre in Bocconi, l’edizione 2020 è stata dunque vinta dallo stilista piacentino di nascita e milanese di adozione, che ha conquistato il mondo creando un’identità unica, simbolo dell’eleganza italiana all’estero.
“Ermando Parete rappresenta il coraggio e la Memoria, qualità fondamentali, soprattutto oggi, che si tende a dimenticare e a voltare spesso lo sguardo altrove di fronte ai problemi e alle ingiustizie”, ha detto “Re Giorgio” in un contributo audio tramite il quale è intervenuto all’evento. “Ma sappiamo bene che senza Memoria non può esserci futuro e nemmeno innovazione. Senza ricordo di quello che è stato non si può costruire nulla, perché ci vogliono le fondamenta o tutto crolla”.
Armani si è poi soffermato su ciò che questa pandemia ci ha lasciato, offrendo uno spunto di riflessione su una società che a suo dire è diventata sempre più individualista e che pensa più alla quantità, piuttosto che alla qualità. Una riflessione rivolta in particolare a chi i cambiamenti li vivrà in prima persona nei prossimi anni: e cioè i giovani.
“Proviamo a chiederci che cosa sia necessario avere, cosa vogliamo davvero essere, per lasciare alle future generazioni un mondo più vivibile. È un compito che ci rimette in gioco, che va nutrito di Memoria e di azione. Ora che tutto è virtuale, abbiamo il dovere di coltivare il sentire: quel sentimento collettivo che ci avvicina e unisce, e che ci rende degni di questo dono unico che abbiamo ricevuto, la vita”, ha voluto rimarcare Armani, fondatore di un vero e proprio impero che vanta al suo interno prodotti di moda, cosmetici, profumi, mobili e complementi d’arredo, ma che opera anche nell’ambito della ristorazione e dell’hotellerie. Giorgio Armani, va rimarcato, è anche l’orgoglioso proprietario del marchio di moda più grande ed importante del pianeta ancora interamente posseduto dal proprio fondatore.
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