Pubblicato il
9 lug 2009
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Gaultier: in passerella cinema e nostalgia
Pubblicato il
9 lug 2009
9 lug 2009
Jean Paul Gaultier jaute Couture A/I 2009/2010 |
PARIGI, 9 LUG - Peccato che portare in passerella tutto il meglio di un secolo di cinema faccia tanto nostalgia. Peccato che sia un po' kitsch chiudere con la sigla della Paramount, piazzando nel suo firmamento stellato le star defunte ma anche qualche vivente, compresa Catherine Deneuve che di Gaultier è tuttora cliente e fan. Stiamo parlando del grande Jean Paul, appunto, e della sua sfilata che sembrava quasi una rassegna da cineclub, ieri a Parigi, terzo e ultimo giorno d'alta moda.
La Deneuve non era come al solito tra gli ospiti, ma era tra le star celebrate in passerella. In prima fila c'erano invece Kylie Minogue e Mickey Rourke e perfino la ventunenne Anna De Pahlen, figlia di Margherita Agnelli. Bella, bionda e sottile, molto simile al padre, la giovanissima vestiva una lunga sottoveste nera con sandali piatti: "mi piace la moda, amo molto lo stile forte di Givenchy, ma anche Fendi, Valli e Valentino" ha detto la fanciulla forse dimenticandosi di essere ospite di Gaultier.
Comunque, tanto per parlare d'altro, come vanno i rapporti in famiglia, con i fratelli Elkann? "Sono ottimi, tra noi va tutto bene, ci amiamo tanto" risponde prontamente. La sfilata finalmente inizia, con un'ora di ritardo. Vestiti molto belli, ognuno una storia, anzi un film, naturalmente rivisto attraverso la fantasia dello stilista: dal trench nero (in striscioline tipo pellicola cinematografica) per citare il Disprezzo di Godard con Brigitte Bardot, passando per il lungo mantello che fa tanto
Querelle di Fassbinder, continuando con il colbacco d'astrakan e i grandi calzoni matelassé da marinaio della corazzata Potiomkin, con il costume da Barbarella, con gli abiti di lamé delle bionde fatali, con la salopette di velluto che starebbe tanto bene a Katherine Hepburn, con l'abito in velluto nero da belle de Jour. Quarantadue uscite, altrettanti film, due volte citato Antonioni al cui film 'L'Eclissì è dedicato uno dei vestiti più belli ed enigmatici, davanti nero e stretto, dietro bianco e rigonfio come una cappa travolta dal vento.
Nel finale un omaggio a Fellini con la sposa (l'abito meno bello, per la verità) che sfila mentre la voce di Anitona supplica "Marcello, Marcello, come here".
Fonte: Ansa
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