Reuters
Gianluca Bolelli
29 ago 2020
Gap sorprende con vendite comparabili in crescita grazie al boom delle transazioni online
Reuters
Gianluca Bolelli
29 ago 2020
Il gruppo americano di abbigliamento Gap ha reso noto giovedì di aver ottenuto un incremento delle proprie vendite su base comparabile del 13% nel trimestre, per la sorpresa degli economisti. I clienti confinati nelle loro case durante la pandemia Covid-19 hanno apparentemente fatto salire i risultati dei suoi marchi Old Navy e Athleta tramite le vendite online.

Sembra che le persone in telelavoro abbiano deciso di rinnovare le loro scorte di comodi abiti da casa, soprattutto pile e capi sportivi. Un bel vantaggio per l'offerta di articoli a buon mercato del marchio Old Navy, per i capi sportswear dell’etichetta Athleta e per il prêt-à-porter di Gap.
Le vendite comparabili sono aumentate del 13%, con immensa sorpresa degli economisti che si aspettavano un calo del 20,97%, secondo i dati IBES pubblicati da Refinitiv.
Il gruppo con sede a San Francisco ha dichiarato di aver quasi raddoppiato l’attività di vendita online nel corso del trimestre chiuso il 1° agosto, con una percentuale di penetrazione di circa il 50% dell’e-commerce e quasi 3,5 milioni di nuovi clienti.
“Abbiamo conquistato le richieste del pubblico per un marchio economico con Old Navy, e le persone alla ricerca di un’offerta di più alta gamma con Athleta”, riassume Sonia Syngal, la CEO aziendale. La sola vendita di mascherine ha rappresentato un incasso di 130 milioni di dollari (109,31 milioni di euro). Le previsioni del gruppo per questi due marchi sono all’insegna dell’ottimismo, ma 225 negozi Gap e Banana Republic non redditizi saranno chiusi in tutto il mondo nel quadro di un piano di ristrutturazione.
Il rintro a scuola fa parte di uno dei periodi più attesi dall’azienda e quest’anno potrebbe prolungarsi. Secondo Sonia Syngal, la label Gap vi si è preparata con una “gamma adattata” per i bambini, che si trovino a casa o siano di ritorno sui banchi di scuola.
Le perdite nette di Gap hanno raggiunto i 62 milioni di dollari (52,13 milioni di euro) o 0,17 dollari (0,14 euro) per azione nel secondo trimestre, contro gli utili per 168 milioni di dollari (141,27 milioni di euro) o 0,44 dollari (0,37 euro) per azione registrati un anno fa.
Le vendite nette hanno perso quasi il 18%, a 3,28 miliardi di dollari (2,76 miliardi di euro), ma nonostante tutto sono superiori alle previsioni degli esperti, che avevano puntato su 2,91 miliardi di dollari (2,45 miliardi di euro).
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