29 ott 2020
Gallucci: rafforzamento del canale digitale e apertura a New York entro il 2022
29 ott 2020
Obiettivi ambiziosi quelli dello specialista marchigiano delle calzature Gallucci, che non si fa fermare dalla pandemia di coronavirus. L’azienda punta infatti a rafforzare il proprio canale digitale entro il 2022 e si prefigge di aprire un atelier a New York da qui a cinque anni, rafforzando i servizi di bespoke e “su misura”.
La società, che oltre alla sede principale nelle Marche dispone di uno showroom in piazza San Babila a Milano, dopo essersi totalmente autofinanziata nei suoi 70 anni di storia, è ora aperta a esplorare altri mezzi finanziari: nel 2022 potrebbe attingere al mercato del debito con l’emissione di un mini bond e dal 2025 potrebbe optare per un'apertura a finanziatori strategici di minoranza.
"Negli ultimi tre anni l’azienda ha ricevuto due proposte di acquisizione da parte di fondi di investimento ma, dopo un'attenta considerazione ha optato per una crescita indipendente”, ci spiega il Direttore Generale Gianni Gallucci. “La ragione è che gli approcci erano percepiti come focalizzati più sugli aspetti finanziari che sulle caratteristiche specifiche di Gallucci. L'attenzione dell'azienda alla qualità del prodotto, alla ricerca e sviluppo e all'artigianato sono fondamentali, e rimarranno alla base del nostro fare impresa anche in caso di accordo con investitori esterni”.
Obiettivo della società è di crescere organicamente, sia nel canale B2B che B2C. Gli investimenti già attuati nell’ambito digitale hanno consentito a Gallucci di registrare ottime vendite anche durante il periodo di lockdown.
"Abbiamo scelto qualche anno fa di riorganizzare azienda e distribuzione perdendo anche momentaneamente una percentuale di fatturato per poter puntare ancora di più su prodotti di qualità da vendere solo nei migliori negozi. L'azienda negli anni è arrivata a fatturare anche 8 milioni di euro e dopo la riorganizzazione è ripartita nel 2019 con 3,5 milioni di fatturato. Per il 2020, prima dello scoppio del Covid, le previsioni erano di chiudere a 5 milioni. Nonostante la prima emergenza sanitaria la previsione oggi è di chiudere a 4 milioni. Purtroppo interi settori dalla sera, alla cerimonia, agli eventi sono saltati e non c'è sell out nei negozi", ha continuato l'imprenditore.
"Il progetto nel medio termine, prima del Covid, ma che porteremo avanti in ogni caso - conclude Gianni Gallucci - era di diversificare il rischio avendo una quota sul fatturato uguale per uomo, donna e bambino. Avere inoltre sia linee casual che più formali in modo da poter rispondere a tutte le domande dei differenti mercati. Lo stesso ragionamento vale per le aree geografiche in cui operiamo: diversifichiamo molto presenza e investimenti sui territori".
Fondata negli anni anni ’50 dai fratelli Giuseppe e Mario Gallucci, la società è specializzata in calzature e accessori in pelle artigianali e 100% made in Italy, apprezzati anche da una clientela prestigiosa come le famiglie reali svedese e belga, da personaggi dello star system come Madonna, Jennifer Lopez e Sarah Jessica Parker e del mondo dello sport come Klay Thomson, Stephen Curry e Kevin Durant.
Nata con la produzione di scarpe ortopediche per bambini, già negli anni ’60 Gallucci ha avviato una produzione più attenta alle tendenze moda e recentemente, con la seconda generazione di famiglia ha introdotto le calzature da adulto. L’azienda conta 50 dipendenti e distribuisce i propri prodotti prevalentemente in Europa, Russia e Nord America.
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