Adnkronos
11 nov 2012
Gaetano Marzotto: "La Germania sia motore e inneschi spirale positiva in Europa"
Adnkronos
11 nov 2012
La Germania sia motore dell'Europa, aumenti i consumi e inneschi una spirale positiva che possa riportare il Vecchio Continente alla crescita, in particolare i Paesi del Sud. E' questa la ricetta del presidente di Pitti Immagine, Gaetano Marzotto, che spiega all'Adnkronos come, nonostante i dati macroeconomici non siano esattamente confortanti, sia possibile rilanciare politiche di crescita che avranno un effetto positivo in particolare sui Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
"La Germania in questi anni ha accumulato risparmi, risorse e sicuramente possiede un know-how forte; ha esportato le sue aziende in Cina, nel Far East e in America, mi riferisco alle grandi aziende meccaniche e strutturali. Quindi in realtà - osserva - la Germania può crescere esportando di più con avanzi commerciali straordinari. Quindi è il vero motore dell'Europa e può, consumando turismo, consumando acquisti e prodotti semidurevoli, riattivare i consumi in Europa e innescare una spirale positiva".
"Se la Germania si dovesse chiudere, porterebbe avanti questa recessione nei Paesi Mediterranei creando una spirale negativa, cosa che è avvenuta quest'anno. Se invece la Germania si aprisse maggiormente, darebbe più lavoro - sottolinea Marzotto - e incentiverebbe una ripresa dei consumi, pur nel giusto contenimento dei conti".
Alla vigilia della nuova edizione di Pitti Uomo, l'83esima, il presidente della manifestazione fieristica fiorentina traccia il bilancio della situazione congiunturale italiana, che non è delle più rosee, per usare un eufemismo. La recessione che ha colpito il comparto 'a monte' del tessile-abbigliamento si è estesa anche su quello 'a valle' che fino ad oggi aveva più di altri tenuto. Unica possibilità, per i prossimi due anni almeno, è ancora puntare tutto su export e internazionalizzazione.
Nel frattempo, però, in Italia sta per cambiare lo scenario politico. Le prossime elezioni porteranno, presumibilmente e a meno di un qualche colpo di scena, a un cambio di Governo. Quello tecnico, guidato dal premier Mario Monti, che Marzotto pubblicamente loda per avere restituito all'Italia credibilità internazionale, lascerà il posto a un nuovo esecutivo politico. "E' giusto che il Paese scelga le forze politiche che lo devono guidare" commenta, facendo però presente che "le forze politiche devono capire che cos'è il bene del Paese". E secondo il presidente di Pitti Immagine, "il bene del Paese è, in questo momento, essere governato in maniera rigorosa perché abbiamo accumulato un deficit pubblico anomalo, pari al 120% del Pil". Contemporaneamente, è necessario puntare sulla "ripresa. Che non sarà nei consumi interni, cosa difficilissima, ma nella competitività delle aziende che dovranno esportare di più".
Insomma la ripresa si può agganciare "diventando sempre più globali. Le piccole e medie imprese italiane dovranno riuscire a espandersi. Ecco perché si dovranno creare le condizioni per cui gli imprenditori italiani possano essere più competitivi". E dunque "meno tasse, grazie a meno sprechi e meno spese. Inoltre va creato un circolo virtuoso che possa attrarre gli investimenti stranieri. D'altra parte, l'Italia può contare su una magica forza data da un clima meraviglioso, dal carattere degli italiani, da uno dei patrimoni culturali più importanti del mondo se non il più importante. Le meravigliose regioni meridionali devono essere bonificate dalla malavita e, a quanto pare, anche del Nord. Si deve perciò creare quell'ambiente favorevole per cui i Nord Europei scelgano la Grecia, l'Italia, il Sud della Francia e della Spagna come i paesi dove stare bene nei mesi freddi. Devono diventare la Florida e la California dell'Europa. credo che se riusciremo a fare questo, daremo più lavoro al Sud, dove abbiamo oggi una disoccupazione giovanile intollerabile".
Altro tema di preoccupazione il cosiddetto fiscal cliff americano, rispetto a cui bisogna sperare che democratici e repubblicani in Parlamento trovino una soluzione. "Adesso bisognerà vedere - sottolinea Marzotto - come si formerà la maggioranza in Parlamento perché da anni l'amministrazione Obama è stata azzoppata dall'avere la maggioranza in Senato e la minoranza alla Camera. Dunque, tutte le leggi sulla spending venivano boicottate dai Repubblicani. E' chiaro che se Obama vuole fare certe riforme, deve aumentare la spesa e dunque le tasse. Se i Repubblicani non glielo dovessero permettere, sarebbe un problema. Inoltre, aumentare troppo le tasse creerebbe poi la recessione e quindi ci deve essere un buon balance tra l'andare incontro alle classi deboli da un lato e dall'altro non aumentare troppo la spesa. D'altra parte, in questi ultimi anni, a causa della recessione, in USA hanno speso parecchie centinaia di miliardi di dollari per rilanciare la crescita e in questo momento non se lo possono più permettere nemmeno loro".
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