Gabriella Cortese di Antik Batik sul lancio di Funtasia
Pochi italiani sembrano più a casa a Parigi di Gabriella Cortese, fondatrice e designer di Antik Batik, il particolare marchio bohemien-hippy-chic alla francese, che ha fatto debuttare una nuova capsule collection realizzata con l'attrice e attivista di Los Angeles Elisa Sednaoui per aiutarla a finanziare il suo progetto educativo chiamato Funtasia.
L’idea alla base di Funtasia è quella di fornire esperienze che aiutino a sviluppare la reattività emotiva, le relazioni interpersonali, l'espressione di sé e le interazioni sociali qualitative. Rivolto a bambini, genitori ed educatori, in particolare nelle comunità svantaggiate di tutto il mondo, il progetto Funtasia è disponibile sia in formato fisico che online, entrambi offerti come complemento creativo all'educazione tradizionale.
A Parigi, la bionda Cortese è una figura molto popolare e in vista, una precorritrice della moda etica che trae la propria forza creativa dai numerosi viaggi che compie in giro per il mondo, dall'India a Bali, passando per il Perù e il Messico. Lo slogan del suo marchio è “Fatto a mano dal 1992”, anno in cui lo fondò.
La coppia ha previsto che il 100% dei profitti della loro capsule in co-lab, denominata “Antik Batik x Funtasia”, andrà a finanziare il progetto senza scopo di lucro. La collezione ha debuttato mercoledì sera, con prezzi che vanno dai 105 euro per un top in viscosa, ai 495 euro per una giacca in pelle e velluto con dettagli frangiati. In totale include 11 capi hippy, glamour, ma versatili, adatti all'intera giornata.
Così, abbiamo chiacchierato con la sempre esuberante Cortese in una chiamata su WhatsApp al suo quartier generale nel Marais. Sebbene torinese di nascita, Cortese ora vive a Pigalle, con il figlio di 14 anni.
FashionNetwork.com: Perché ha voluto lavorare con Elisa Sednaoui?
Gabriella Cortese: Perché è un'amica e le voglio davvero bene. Inoltre ammiro la energia che ha e volevo promuovere le sue idee per migliorare il mondo. L'obiettivo di Funtasia è aiutare i bambini ad avere percorsi di studio migliori e farlo in modo carino, specialmente per quei bambini le cui famiglie non possono permetterselo. Elisa è anche una grande fan di Antik Batik, e lo è stata sin da quando era bambina. Ero una buona amica di sua madre.
FNW: Quali sono le caratteristiche salienti della capsule?
GC: Abbiamo lavorato con artigiani indiani, come ho sempre fatto negli ultimi 30 anni. Alcuni look sono ricamati e altri stampati. L'idea era di creare un guardaroba da portare in vacanza, dove i look possono essere indossati in più circostanze, dalla spiaggia alla serata elegante. La collezione s’ispira alla libertà e alla felicità.
FNW: Dove venderete la capsule?
GC: La venderemo online e poi inizieremo a pubblicare storie di influencer e altre iniziative speciali.
FNW: Di che tipo di distribuzione godrà Antik Batik?
GC: Abbiamo una boutique in rue des Minimes 19 nel Marais. Vendiamo anche al Bon Marché; e in molti negozi multimarca. Ma ci concentreremo sempre di più sul web, soprattutto perché permette di mostrare meglio la propria filosofia.
FNW: Qual era l'idea originale che stava dietro ad Antik Batik?
GC: L’idea mi è venuta dai viaggi e dall'artigianato. Adoravo tutte quelle cose belle che si porta nel proprio Paese in valigia. Ma poi, quando torni a casa, scopri che sono totalmente insopportabili. Quindi quello che volevamo ottenere era quel tocco artistico, ma che fosse indossabile a Parigi o a New York.
FNW: Qual è il DNA di Antik Batik?
GC: Questo è il nostro DNA, quello che ho appena spiegato.
FNW: Quant’è sostenibile la capsule?
GC: Siamo stati sostenibili senza saperlo sin dal primo giorno. Abbiamo lavorato con le stesse persone, evolvendoci insieme nel corso di 30 anni. Tutto è fatto a mano. E spesso usiamo coloranti vegetali.
La moda è un business inquinante, ma migliora giorno dopo giorno.
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