Fusalp risale la china nell’esercizio 2021/22 grazie alla moda
In questi tempi di Giochi Olimpici invernali, ci azzardiamo ad usare una metafora alpina per l’attività di Fusalp. Dopo l’accidentata serie di gobbe su una pista nera che ha dovuto attraversare nel complicato esercizio 2020/21, è con stile, e nonostante le insidie, che il marchio francese è passato su una pista rossa nella stagione 2021/22. La pandemia di Covid-19 e i numerosi lockdown, nonché le chiusure di negozi e impianti di risalita nelle località sciistiche, hanno infatti fortemente penalizzato l'attività del brand francese specializzato in abbigliamento da sci di alta gamma, rilevato nel 2014 da Sophie e Philippe Lacoste e Alexandre Fauvet.

“Non abbiamo potuto evitare la decrescita registrata nel nostro esercizio scalato 2020/21”, spiega il direttore generale del marchio Alexandre Fauvet. “Abbiamo perso il 12% del fatturato. Era tutto complicato dalle chiusure di negozi e stazioni sciistiche. Ma il fatto di essere molto presenti a livello internazionale ci ha permesso di alleggerire i problemi. Questi periodi di crisi sono spesso una benedizione inaspettata: abbiamo accelerato la trasformazione del marchio riposizionandolo verso l'alto di gamma e nel prêt-à-porter sportivo. Abbiamo resistito grazie a questo approccio, portando l’eleganza in stile Fusalp anche al di là delle montagne. Quando non puoi più vendere prodotti da sci, è un formidabile ammortizzatore. E abbiamo chiuso l'anno con 22 milioni di euro di fatturato, che è una prestazione solida dato il contesto”.

Nel periodo il brand ha quindi concentrato i propri sforzi sulla vendita diretta, lavorando sull'offerta dei suoi 48 negozi nel mondo, incrementando le proposte e la visibilità digitale, ma anche razionalizzando la sua rete di rivenditori, passata da 400 a 300, in modo da allinearla al proprio posizionamento.
Scommessa sugli ordini
Lato prodotto, il marchio francese ha proposto una nuova collezione Heritage, facilmente adattabile nei contesti urbani, ma anche una collaborazione, dall'immagine forte, con il brand Chloé. I suoi dirigenti hanno anche deciso di rafforzare i team interni.

“A novembre 2020 abbiamo dovuto prendere le decisioni per la stagione invernale del 2021 senza sapere come si sarebbe svolto l’inverno successivo”, spiega Alexandre Fauvet. “Abbiamo deciso di anticipare che vi fosse un rimbalzo dell'attività. Ci abbiamo investito tanti soldi e va notato che il supporto dello Stato ci ha permesso di operare e investire in questi tempi complicati. Abbiamo reclutato profili nei dipartimenti tecnico, commerciale e di prodotto per rafforzare le competenze nel prêt-à-porter. Abbiamo anche assunto un responsabile dei materiali e dell'innovazione e abbiamo aperto un laboratorio ad Annecy per la parte digitale”.
Scelte che sembrano ripagare. Anche se tutti i problemi non sono stati risolti, in particolare in termini di approvvigionamenti delle materie prime o delle date di consegna di alcuni capi, che potrebbero arrivare con diversi mesi di ritardo, Fusalp sta registrando una forte ripresa dell’attività nell'esercizio 2021/22, che dovrebbe chiudersi alle fine di maggio con un fatturato di circa 40 milioni di euro. E un ritorno alla redditività.
Un marchio a suo agio sulle piste come a Marsiglia e Biarritz
“Il digitale ha registrato una crescita del 60%. Le vendite dirette ora rappresentano l'80% della nostra attività e l’e-commerce vale il 12% delle vendite. Se aggiungo pure player come Net-à-Porter e Matches Fashion, raggiungiamo il 15% di vendite totali”, precisa il manager. “Abbiamo avuto un mese di dicembre fantastico, durante il quale il fatturato è raddoppiato, poi a gennaio il giro d’affari è triplicato, con solo il 10% delle nostre vendite realizzato a prezzi in saldo. È stato anche un po’ frustrante, perché abbiamo esaurito determinati colori per alcune delle nostre migliori referenze. La nostra risorsa è l'identità del marchio. Abbiamo sempre voluto realizzare prodotti molto belli per lo sci, ma che possano essere utilizzati in altri contesti, che siano giacche o pantaloni. La fusione di stile e funzionalità è la nostra forza. E in questa stagione, abbiamo sei dei nostri dieci best seller che sono prodotti di prêt-à-porter”.

Una risorsa che convalida la strategia di Fusalp di diffondersi in città come in montagna. Questo è vero in Francia, dove il brand è presente in 12 località di montagna, ma anche presso 18 punti vendita a Parigi, Marsiglia, Tolone e Biarritz, con superfici che potrebbe ampliare presto, per passare da un formato da 75 a quasi 200 mq. Questo vale anche a livello internazionale (50% delle vendite), dove il marchio è stato attivo prima in Asia con le Olimpiadi invernali in Corea del Sud (il marchio è presente nei principali negozi Hyundai) e attualmente a Pechino.
Oggi Fusalp conta sette filiali nel mondo e punta a diffondersi negli Stati Uniti attraverso la costituzione di propri team locali e, perché no, l'apertura dei primi negozi nelle stazioni sciistiche e nelle principali città americane.
Con questi sviluppi e il suo appetito per la moda, potremmo prossimamente trovare Fusalp a sfilare sulle passerelle delle Fashion Week? “Non è ancora il momento giusto”, risponde Alexandre Fauvet, al quale però sfugge che il brand quest'anno proporrà delle collaborazioni significative, in occasione del suo 70° compleanno.
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