Ansa
26 set 2019
Furti in negozio, persi 375 milioni ogni anno
Ansa
26 set 2019
Il lancio di nuove collezioni, le festività e i fine settimana sono i momenti in cui si registrano più furti nei negozi di abbigliamento. Gli articoli più rubati? Pantaloni, e poi pullover e camicie. Lo dice la ricerca "Retail Security in Europe. Going beyond Shrinkage", realizzata da Crime&Tech, spin-off dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di Checkpoint Systems.
L'indagine, che ha coinvolto retailer provenienti da 11 Paesi europei, ha evidenziato che le differenze inventariali corrispondono all'1,5% del fatturato del 2017. In media le perdite annue per i retailer europei dell'apparel ammontano a 375 milioni di euro, che sommati alle cifre dei settori che si occupano di scarpe e accessori arriva a 464 milioni.
L'abbigliamento risulta anche essere il settore maggiormente soggetto ai furti definiti "interni", come ad esempio l'appropriazione indebita di beni e di denaro. Una fetta importante delle perdite nell'apparel è poi dovuta a motivazioni di natura non criminale, come le restituzioni di prodotti difettosi (da non confondersi con il wardrobing, pratica fraudolenta per cui un capo d'abbigliamento viene acquistato, indossato una sola volta con etichetta ancora intatta e poi restituito in negozio, ottenendo un rimborso totale).
In Europa i retailer spendono in media lo 0,62% del fatturato in misure di sicurezza e l'abbigliamento è tra i settori che investono più risorse, utilizzando lo 0,7% del fatturato in tecnologie e mezzi per la protezione della merce. Tra le novità, le etichette rigide e la recente R-Turn Tag, studiata per contrastare i resi fraudolenti dei "wardrobers".
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