AFP-Relaxnews
Gianluca Bolelli
7 set 2021
Fuorisalone: la sedia a medaglione di Christian Dior rivisitata da 17 designer
AFP-Relaxnews
Gianluca Bolelli
7 set 2021
La sedia a medaglione (”Medallion Chair”) preferita di Christian Dior ha avuto un posto di rilievo nella sua prima boutique, fondata nel 1947 a Parigi: 74 anni dopo, diciassette designer (Pierre Yovanovitch, India Mahdavi, Joy de Rohan Chabot, Yansong Ma, Atang Tshikare e Oki Sato, Nendo, Sam Baron, Nacho Carbonell, Pierre Charpin, Dimore Studio, Martino Gamper, Constance Guisset, Linde Freya Tangelder, Seungjin Yang, Jinyeong Yeon e Tokujin Yoshioka) hanno rivisitato questo oggetto iconico per aggiornarlo ai gusti odierni. Le 17 creazioni sono tutte esposte a Palazzo Citterio (sede della futura Grande Brera) in occasione del Fuorisalone.
Rivestita in canna e toile de Jouy, questa sedia in stile Luigi XVI decorava anche (in nero e oro o rosa e grigio) le scatole dei primi profumi della firma francese dell’alta moda.
È su queste sedie che Christian Dior, grande couturier e fondatore dell'azienda scomparso nel 1957 all'età di 52 anni, faceva accomodare i suoi ospiti in un ambiente che nelle sue memorie ha descritto come “sobrio, semplice, soprattutto tanto classico e parigino”.
Creata dall’artigiano Louis Delanois nel 1769, questa sedia con schienale ovale a forma di medaglione, sopravvissuta ai secoli senza problemi, è stata rivista dai designer su richiesta di Dior in occasione del Supersalone, la versione di questo settembre 2021 del Salone del Mobile, apertosi domenica a Milano.
“La sedia a medaglione Luigi XVI del XVIII secolo è per me l'apoteosi dei mobili francesi, gli ebanisti ne hanno fatto una seduta iconica, tamponata con una vernice Martin che all'epoca ha rappresentato una rivoluzione”, ha spiegato all'agenzia di stampa AFP uno di loro, Pierre Yovanovitch.
“È semplice, è comoda, è diventata molto popolare, e grazie alle sue curve la riconosciamo subito”, continua l’interior designer francese.
Da qui l'entusiasmo di molti designer nel reinventare questa sedia diventata emblema della maison Dior, come Philippe Starck che vent'anni fa ne realizzò una versione ultramoderna per il brand italiano Kartell, chiamata “Louis Ghost”, interamente in plastica trasparente. Il successo internazionale fu immediato.
Per l'occasione, Pierre Yovanovitch ha immaginato la coppia un po' ludica “Monsieur e Madame Dior”, due Medallion Chair in ferro dalle linee pulite, in giallo e marrone chiaro, rivestite con la tela obliqua inventata nel 1967 da Marc Bohan, “una strizzatina docchio allo stesso tempo contemporanea e ribelle”.
“La sedia è l'oggetto di design più difficile da creare, perché deve essere unica, comoda e riconoscibile”, confida questo ex stilista della maison Pierre Cardin.
“La sedia a medaglione simboleggia una certa Francia classica, un'eleganza francese, mi ha divertito” creare una “tribù” di cinque pezzi rivestendoli con motivi all'uncinetto in lana all’indiana dai colori vivaci, ha detto all’AFP l'architetto e designer India Mahdavi.
Le sedie esposte sono “prodotti ibridi, che uniscono la tradizione della maison Dior e la mia visione dei modelli che sviluppo per la mia collezione”, spiega la designer francese di origine iraniano-egiziana.
“Mescolo sempre fantasie floreali e geometriche e colori molto forti con il bianco e il nero per trovare una certa luminosità; sono alla continua ricerca della luce”, ha aggiunto.
Alla domanda sul legame tra haute couture e interior design, Mahdavi risponde ritenendo che “da una parte si vestono i corpi, dall'altra gli spazi”.
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