22 feb 2022
Franco Romagnoli mira a diventare un polo produttivo di calzature bimbi di alta gamma
22 feb 2022
Sono piani ambiziosi quelli di Tonino Ciannavei per la Franco Romagnoli, azienda marchigiana fondata nel 1968 dall’omonimo imprenditore e specializzata in calzature per bambini alto di gamma, che Ciannavei ha acquisito nel 2005.
“Produciamo scarpe per bimbi e ragazzi fino al numero 40, ma la nostra specializzazione è dai primi passi ai 10 anni circa. Abbiamo due brand i proprietà: il top di gamma Romagnoli e FR, quest'ultimo con un posizionamento prezzo più basso rispetto al primo, anche se sempre in una fascia medio alta del mercato”, spiega Ciannavei a FashionNetwork.com. “In realtà anche molte mamme indossano i nostri modelli, perché il nostro stile spesso incontra anche il gusto degli adulti. In passato abbiamo anche fatto dei test di calzature da donna, che sono andati bene, ma li abbiamo messi temporaneamente in stand by perché non abbiamo ancora un canale distributivo adeguato. Inoltre, il progetto su cui mi sto concentrando è un altro”.
Il sogno di Tonino Ciannavei, infatti, è quello di far diventare la sua azienda un vero e proprio polo produttivo delle calzature bimbi di fascia alta, che possa diventare un punto di riferimento per i brand e le griffe alla ricerca di un partner per la realizzazione delle loro collezioni.
“Geograficamente siamo situati in uno dei pochi poli della calzatura per bambini, se non l’unico, rimasti in Italia. Il mio desiderio sarebbe quello di creare un network di imprese, per raggiungere la dimensione ottimale per crescere, anche a livello finanziario, ma per il momento pur riscontrando interesse da parte delle altre realtà della zona, ho incontrato anche molta resistenza. Ho deciso quindi di procedere da solo, per il momento, sempre rimanendo nell’alto di gamma, perché la nostra distribuzione attuale si posiziona in tale segmento”, precisa Ciannavei.
Un primo passo di tale strategia è stata l’acquisizione, nel 2019, della licenza produttiva e distributiva di Babybotte, storico marchio francese che da oltre 85 anni produce calzature bimbi.
“Inizialmente mi sarebbe piaciuto acquisire il brand, ma il grande gruppo thailandese di abbigliamento che lo possiede ci ha affidato una licenza per dieci anni, rinnovabile, focalizzata per il momento su Europa e Russia ma potenzialmente aperta a tutto il mondo”, aggiunge l’imprenditore. “Lo gestiamo come se fosse un marchio di proprietà e stiamo facendo importanti investimenti dal punto di vista dello stile e della comunicazione. In Thailandia Babybotte è posizionato ad altissimi livelli e il gruppo ci ha scelto perché siamo in grado di garantire una qualità adeguata”.
In soli due anni Babybotte è arrivato a rappresentare circa il 40% del fatturato totale dell’azienda marchigiana, che nel 2021 si è attestato a 8 milioni di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.
“Questi risultati ci confermano di avere intrapreso la giusta direzione: sono convinto che oggi, per crescere, sia necessario siglare licenze o acquisire marchi già esistenti”, conclude Ciannavei. “Attualmente realizziamo il 98% del nostro fatturato all’estero, con Francia e Belgio in testa; altri mercati in cui siamo presenti sono Olanda e Germania e con Babybotte anche in Canada. L’espansione estera è stata una nostra precisa scelta strategica, perché l’Italia è un mercato molto particolare per le calzature da bambini; siamo comunque presenti anche nel nostro Paese, con una distribuzione selezionata, soprattutto nella zona del Triveneto”.
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