13 mar 2023
Franco Gabbrielli: “Al Mipel di settembre auspico più marchi e un padiglione tutto nostro”
13 mar 2023
Il presidente di Mipel e Assopellettieri ha raccontato a FashionNetwork.com la sua soddisfazione per le presenze registrate all’ultimo Mipel di febbraio, edizione 123, tornato ai livelli pre-Covid. “La ripresa fieristica continua a non essere un percorso facile, però si sono rivisti giapponesi, coreani, e buyer di tanti altri mercati che hanno ricominciato a girare per i saloni, non solo di pelletteria”, assicura Franco Gabbrielli.

L’imprenditore toscano spiega di avere in testa progetti chiari per l’edizione di settembre della fiera milanese della pelletteria. “Sono certo che il prossimo settembre al Mipel esporranno molti più marchi. Bisognerà capire innanzitutto se avremo da Fiera Milano gli spazi necessari. Sì, perché il nostro intento è di tornare ad avere un padiglione tutto nostro, e di non stare più affiancati a Micam. Del resto, pure le calzature hanno visto aumentare il numero di espositori, che ricresceranno ancora, e quindi avranno bisogno di ambienti nuovamente più grandi”, afferma.
L’idea di Gabbrielli è innanzitutto “riportare in fiera i marchi della valigeria, settore molto legato alla pelletteria. Lo volevamo fare già a settembre 2020, ma il Covid bloccò tutto. Ora recuperiamo l’idea di coinvolgere questo importante segmento”.
Dall’altro lato il Mipel è alla ricerca di nuovi marchi e aziende. “Non c’è un grande ricambio attualmente, in quanto le imprese giovani della pelletteria odierna lavorano quasi esclusivamente sul B2C”, sostiene Gabbrielli. “Prima un’azienda nasceva, creava la collezione e veniva subito a fare le fiere in Italia, Francia, Giappone o Corea del Sud, dove vendeva ai negozi. Oggi, quasi sempre le start up nascono pensando di rivolgersi subito al consumatore. Un fatto legittimo - e giusto dal loro punto di vista, per la ragione che ci si fa conoscere prima dal cliente - ma che chiaramente porta ad avere dimensioni societarie e numeri produttivi molto più limitati”.
Gabbrielli ha ribadito le sue 4 idee per dare nuovo slancio ai piccoli brand italiani del settore, mentre per affrontare la crisi di vocazioni dei giovani nei confronti dei mestieri artigiani della pelletteria, visti come poco seducenti nel recente passato fino a causare una carenza di ricambio generazionale, indica che “come Assopellettieri vogliamo aprire delle nuove scuole di settore tramite un progetto-ponte”. Il presidente ricorda comunque che “sono progetti a lungo termine: aprire una scuola nuova fa sì che occorrano anni prima di ottenere risultati. Nuovi artigiani formati servirebbero oggi, ma dobbiamo rassegnarci al fatto che anche se lavoriamo e formiamo bene arriveranno nelle aziende solo tra qualche anno. Bisogna muoversi anche nei confronti dei ragazzi, stimolarli, far capire loro che le aziende pellettiere sono cool (fatto vero, ma non lo sa quasi nessuno), anche puntando su progetti di comunicazione ad hoc”.
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