Francia: Symbiose in liquidazione, Kaporal in amministrazione controllata
In Francia continuano le difficoltà di marchi di abbigliamento di medio-alta gamma una volta fiorenti. Rilevato dal tribunale alla fine del 2019 dal gruppo franco-turco SY, il marchio di prêt-à-porter femminile Sinéquanone aveva cercato di modernizzarsi l'anno scorso ribattezzandosi Symbiose e ringiovanendo il suo stile. Ma le difficoltà hanno continuato a colpirlo e l’hanno portato a chiedere l’ammissione alla procedura di amministrazione controllata nel dicembre 2022. Su richiesta del suo management, Symbiose è stato poi posto in liquidazione coatta amministrativa il 24 marzo 2023 dal tribunale commerciale di Parigi, per mancanza di prospettive per il futuro.

Come è da poco successo ai brand Cop.Copine o San Marina, il marchio scompare quindi dal panorama della moda, causando l'eliminazione di circa 75 posti di lavoro, di 13 negozi in Francia e di 16 corner all’interno di grandi magazzini. “Siamo stati costretti a fermare l'emorragia prendendo una decisione particolarmente sofferta, ma indispensabile per salvaguardare almeno in minima parte gli interessi del personale”, esprime in un comunicato la dirigenza di Symbiose, affermando che un anno fa il marchio aveva riacquistato la propria autonomia separandosi legalmente dal gruppo SY, che possiede anche il marchio Naf Naf.
Secondo la direzione del brand transalpino, la pandemia di Covid-19 intervenuta solo pochi mesi dopo il suo acquisto ne ha indebolito il rilancio, così come l'aumento dei costi (energia, ecc.) e la crescente inflazione “che hanno determinato un forte impatto sul settore francese del tessile-abbigliamento nel 2022”.
Il cambio di denominazione operato lo scorso anno non ha quindi avuto il tempo di dare frutti. Il marchio Sinéquanone, “vecchio di più di 50 anni”, “non era più in sintonia con le richieste di una clientela più giovane ed esigente”. Ma il nuovo nome scelto, Symbiose, non è riuscito a cancellare “la cattiva immagine che i prodotti Sinéquanone facevano pesare sulle decisioni dei clienti”, osserva l'azienda.
“Purtroppo, le misure che abbiamo adottato sono arrivate troppo tardi per compensare le difficoltà economiche nazionali e consentire alle famiglie di poter continuare a frequentare i nostri negozi. Le spese accumulatesi negli ultimi tre anni sono ovviamente diventate troppo pesanti, visto poi che avremmo dovuto disporre di più tempo per imporre il nostro nuovo marchio nel panorama della moda”, ammette la società.
Con un fatturato di 4,5 milioni di euro nel 2021, Sinéquanone è nato nel quartiere parigino Sentier nel 1973 sotto la guida di Jacques Nataf (anche co-fondatore di Kookaï). Tra i fattori che ne hanno complicato l'esistenza, un'acquisizione tramite Leverage Buy Out (LBO), che richiede un alto livello di performance per ripagare il debito che ha permesso l'acquisto. Questo avvenne nel 2007, poco prima di un'altra crisi mondiale, quella dei “mutui subprime”, che rese obsoleto il suo piano di sviluppo e ne pregiudicò definitivamente le potenzialità di trasformazione.
Intanto, sempre nell’Esagono, il marchio di abbigliamento prêt-à-porter Kaporal, specializzato nei jeans, è stato ufficialmente posto in amministrazione controllata. Una decisione presa dal tribunale commerciale di Marsiglia, che nel suo provvedimento definisce Kaporal, in “sospensione dei pagamenti dal 10 marzo 2023”.

Il brand ha sede a Marsiglia, impiega circa 530 persone e conta 113 punti vendita in Francia. Kaporal ha chiesto l’amministrazione controllata per far fronte a “difficoltà economiche senza precedenti”.
Il tribunale ha inoltre avviato un periodo di osservazione di sei mesi con l'obiettivo di tutelare la società e consentirle di proseguire l’attività.
In un comunicato della scorsa settimana il gruppo ha spiegato che “per molti anni la società ha dovuto affrontare elementi esterni imprevedibili e inarrestabili”, citando le conseguenze delle manifestazioni dei “gilet gialli”, la pandemia di Covid-19, gli “scioperi in successione” e lo “shock inflazionistico” dovuto in particolare alla guerra in Ucraina.
Affermando di non aver trovato un nuovo investitore in grado di rilanciare il marchio, l’azienda “non è più in grado di farsi carico da sola del pagamento dei propri debiti. La società utilizzerà così uno strumento legale messo a disposizione delle imprese in difficoltà”, ha spiegato.
Creato nel 2004 da una famiglia marsigliese già specializzata nel denim, il marchio Kaporal ha realizzato nel 2022 un fatturato di 99 milioni di euro. Dal 2013 appartiene al fondo anglosassone TowerBrook Capital Partners (basato fra Londra e New York).
Il settore del prêt-à-porter in Francia è scosso da diversi mesi da una violenta crisi, che ha provocato in particolare la liquidazione di Camaïeu nel settembre 2022 e l’amministrazione controllata di Go Sport, Gap France e Kookaï all'inizio del 2023. Il 20 febbraio scorso il marchio di calzature San Marina è stato posto in liquidazione giudiziaria, trascinando nel suo fallimento ben 650 dipendenti. La catena specialista in svendite di rimanenze e scorte Noz ha acquisito l'intero stock rimasto nella pancia di San Marina, ovvero 310.000 paia di scarpe e accessori. L’azienda con sede a Laval (nata nel 1976, 302 negozi in Francia, 6.000 dipendenti), aveva già acquisito i prodotti rimasti a Camaïeu e Made.com dopo il loro fallimento.
Con AFP
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