AFP
Gianluca Bolelli
18 mag 2023
Francia: Kookaï chiude 20 negozi a maggio, Chaussea compra il nome di San Marina
AFP
Gianluca Bolelli
18 mag 2023
La catena di prêt-à-porter Kookaï, in procedura di salvaguardia, ha annunciato la chiusura di 20 negozi entro la fine del mese, promettendo “proposte di riclassificazione” ai 54 dipendenti interessati.

La scorsa settimana, “durante una riunione del CSE, è stata decisa la chiusura di 20 negozi, sparsi per tutta la Francia, entro fine mese, per risanare i conti”, ha indicato all'agenzia AFP la direzione, che ha deciso le chiusure in funzione “della redditività e delle performance dei punti vendita”. Circa 100 negozi rimangono invece aperti.
In totale sono 54 i dipendenti interessati “e tutti riceveranno proposte di riclassificazione”, ha indicato la dirigenza, che ha accolto con favore il “boom del digitale” dall'annuncio dell’amministrazione controllata, con un aumento del 200% del dato del business online per il brand.
A febbraio Kookaï aveva giustificato il suo porsi in amministrazione controllata con le “difficoltà economiche incontrate dal settore del prêt-à-porter in Europa, che la crisi del Covid-19 ha solo accentuato”. D'ora in poi, il brand sarà soggetto a una procedura di salvaguardia.
Nato in Francia nel 1983, il marchio si è poi sviluppato in Australia negli anni 2000 ed è stato acquistato nel 2017 dall'imprenditore australiano Rob Cromb dal gruppo Vivarte, che allora comprendeva Caroll, Minelli, La Halle, Naf Naf, Chevignon e altri brand, ma che è poi stato liquidato nel 2021.
Nel 2022, Kookaï ha registrato un fatturato di 45 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto al 2021, ma in calo del 25% rispetto al 2019.
Il settore del prêt-à-porter in Francia è scosso da diversi mesi da una violenta crisi, che ha provocato in particolare la liquidazione di Camaïeu nel settembre 2022 e le collocazioni in amministrazione controllata della catena Go Sport (in gran parte rilevata da Intersport) e di Gap France (parzialmente rilevata da JD Sports) all'inizio del 2023.
Il 20 febbraio il marchio di calzature di San Marina è stato posto in liquidazione coatta amministrativa, trascinando nel crollo i suoi oltre 600 dipendenti. In questi giorni è stata la catena francese Chaussea ad acquisire marchio, nome di dominio e modelli depositati di San Marina. Un trasferimento di beni immateriali (non riguardante alcun dipendente) convalidato dal tribunale commerciale di Marsiglia il 10 maggio. L'importo della transazione non è stato reso noto.

Chaussea è uno dei colossi della distribuzione di calzature in Francia, con quasi 500 punti vendita e più di 4.000 dipendenti. L'azienda, che è il terzo venditore di scarpe in Francia dopo Intersport e Decathlon (secondo Kantar), annuncia che a partire dalla primavera del 2024 allestirà dei corner San Marina nei negozi ad insegna Chaussea.
La liquidazione di San Marina, di proprietà di Stéphane Collaert e Laurent Portella, ha comportato l'eliminazione di 680 posti di lavoro e 163 negozi. Un altro player del retail ha colto subito l'opportunità: è stato Noz, che ha acquistato tutte le scorte di scarpe della catena, ovvero 310.000 paia, che attualmente riempiono i suoi scaffali.
Lo scorso dicembre è stato il marchio di abbigliamento maschile Celio ad aggiudicarsi all'asta - per 1,8 milioni di euro - il marchio Camaïeu dopo la liquidazione di questo storico player della moda femminile francese, con l'ambizione di rilanciarlo a partire dal prossimo anno.
Con Marion Deslandes
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