Pubblicato il
29 mar 2012
29 mar 2012
Forte Forte: così italiano, così parigino
Pubblicato il
29 mar 2012
29 mar 2012
Nell'ambito della moda femminile di alta gamma, l'autenticità, la discrezione e la pazienza possono ancora pagare e dare i loro frutti. In dieci anni di esistenza, il marchio Forte Forte ha sviluppato una rete di quasi 500 punti vendita nel mondo, fatto che conferma il motto "Chi va piano va sano e va lontano". Lanciato da Giada Forte e Paolo Forte, che hanno lasciato il loro segno sul nome del brand per due volte, il marchio a poco a poco ha ampliato il suo guardaroba di proposte virate al femminile, pur conservando due caratteristiche principali alla base di tutto: la fabbricazione italiana e la ricerca delle materie prime (cachemire, seta, velluto, ikat, tuxedo vintage).
Forte Forte autunno-inverno 2012/2013. |
La miscela degli elementi ispiratori di Forte Forte è alquanto ingegnosa: il grande pregio dei materiali utilizzati, che talvolta sembrano evocare qualcosa di barocco, va di pari passo con l'utilizzo di forme e linee pulite e senza fronzoli, attraversate da ispirazioni retrò degli anni '20, '30 o '40. Per Giada Forte, l'impressione finale data dalle sue creazioni è basata sia sulle sue ispirazioni vintage, con un filo di etnicità, sia sulle collaborazioni con gli atelier produttivi. Tutto attorno a Vicenza, dove ha la sede, la società si è costituita una rete di piccoli laboratori/botteghe "che danno un'anima ai vestiti", come dice la stilista, molto legata al patrimonio culturale dell'artigianato italiano.
Il posizionamento del brand veneto colloca i suoi prezzi attorno ai 600 euro per i grandi cappotti e 300 euro per gli abiti. Il numero di punti vendita continua a crescere, soprattutto dopo l'apertura al mercato americano un anno fa.
Tra i 500 store in cui il marchio italiano è diffuso, la Francia ne conta una sessantina, posizionandosi dietro (ovviamente) all'Italia, e giusto davanti al Giappone. Grazie ad indirizzi parigini come Merci, le Bon Marché, AB33 o Simone, il marchio ha creato un legame "speciale" con la capitale transalpina. Infatti, non è all'Italia che sta pensando per aprire la sua prima boutique, bensì a Parigi. Un progetto che potrebbe concretizzarsi nel 2013.
Anaïs Lerévérend (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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