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Adnkronos
Pubblicato il
23 gen 2012
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Fisco: condannata per evasione l'ex AD della società di Dirk Bikkembergs

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Adnkronos
Pubblicato il
23 gen 2012

La vertenza tra il gruppo dello stilista belga Dirk Bikkembergs e il fisco italiano sembra essere giunta alla parola fine. Il Tribunale di Urbino ha infatti condannato l'AD della società Iff S.r.l. (con sede in Lussemburgo) Deirdre Domegan (49 anni, residente in Belgio), per evasione fiscale. La vicenda risale al 2007, quando le Fiamme Gialle di Pesaro contestarono alla società un'evasione fiscale superiore a 100 milioni di euro. In pratica, i ricavi prodotti in Italia venivano 'spostati' in un Paese - il Lussemburgo - a fiscalità privilegiata o molto più favorevole.


Un capo di Dirk Bikkembergs. (Foto: Corbis)

Di fatto, le indagini esperite dalle Fiamme Gialle di Pesaro hanno dimostrato l'effettiva riconducibilità economica e commerciale della società lussemburghese in territorio italiano, in base al principio della stabile organizzazione, contestando alla stessa ricavi non dichiarati per circa 100 milioni di euro. Peraltro, la commissione Tributaria di Pesaro aveva già respinto tutti i ricorsi del gruppo, con 14 sentenze favorevoli alle conclusioni dell'Agenzia delle Entrate.

Con la citata sentenza, il Tribunale di Urbino ha riconosciuto che si è trattato di un sistema studiato e congegnato proprio per evitare l'imposizione tributaria sui beni prodotti e commercializzati in Italia, e ha condannato l'amministratrice delegata della Iff S.r.l. a un anno di reclusione e al pagamento di tutte le imposte accertate.

Dirk Bikkembergs, stilista belga oggi 52enne, divenne famoso nel 2000 per una famosa linea di moda che includeva t-shirt col popolarissimo logo del calciatore e scarpe circondate da una striscia con il proprio nome. In seguito, arrivò anche a realizzare le divise ufficiali dell'Inter. Nel luglio 2010, il fisco italiano gli chiese il pagamento di circa 120 milioni di euro di tasse non arretrate. Sdegnato, il designer fiammingo decise di chiudere la 22 S.r.l., l'azienda che a Fossombrone (PU) produceva concretamente la sua linea di abbigliamento, licenziandone gli operai. In seguito però, la sentenza della Commissione Tributaria di secondo grado, nel giugno scorso, ridimensionò enormemente la richiesta basata sulla ricostruzione realizzata nel 2007 dalle Fiamme Gialle, portandola a un solo milione.

La Finanza ha comunque osservato come la sentenza penale abbia in realtà dato ragione al suo originario impianto accusatorio, confermando la realtà di una produzione fatta interamente dalla 22 di Fossombrone, con la Iff che serviva solamente per vendere i prodotti confezionati nelle Marche, per fare in modo che le tasse fossero pagate in Lussemburgo (Paese molto più conveniente a livello fiscale) e non in Italia. Una querelle della quale sicuramente dovremo ancora parlare...

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