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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 lug 2022
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Fiere di Berlino: una ripartenza di successo grazie a nuovi concept

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 lug 2022

Berlino è riuscita a mantenere il suo status di città che può di buon grado essere annoverata fra le leader europee nel campo delle fiere. La nuova sede espositiva merita qualche miglioramento, e le difficoltà continuano a pesare sul settore a livello mondiale, ma a Berlino ha prevalso il piacere di tornare a partecipare in presenza a manifestazioni professionali. Un apparente ritorno alla normalità in un contesto difficile per il settore dell'abbigliamento, alle prese con l'aumento dei costi dei materiali, dei trasporti e dell'energia, e i cui consumatori risentono dell'elevata inflazione.

Il Premium nel suo nuovo spazio alla Funkturm - Isabel Leonhardt


Per la prima volta, il gruppo Premium ha riunito insieme nello stesso luogo, dal 7 al 9 luglio, le fiere professionali Premium e Seek, le conferenze Fashiontech, Conscious Club Conference e The Ground Talks, nonché il festival The Ground. Più di 800 marchi partecipanti hanno esposto le loro collezioni per la stagione Primavera-Estate 2023 su 45.000 metri quadrati di superficie allestiti presso la Funkturm (la torre radio) di Berlino.
 
Premium e Seek: Euforia nonostante le difficoltà logistiche


Il marchio Otto Lascana era presente alla fiera Premium e si è detto soddisfatto della sua partecipazione. “È la nostra prima volta a Premium e il primo giorno è stato molto incoraggiante. Abbiamo avuto alcune trattative interessanti ed è semplicemente fantastico tornare all'atmosfera del salone e trovarvi ispirazione”, spiega Theresa Klinck, responsabile delle vendite internazionali del brand.

L'euforia regnava anche da Gerry Weber. L'azienda ha presentato il suo nuovo concept di negozio e il suo nuovo posizionamento come brand in uno degli stand più grandi del padiglione 8.

Lanius esponeva per la prima volta all'interno del salone Seek - Isabel Leonhardt


Gli espositori sono stati entusiasti di questo ritorno nella capitale tedesca. Silvia Weltring, Regional Sales Manager presso Medico Sports Fashion, licenziataria di Tamaris, spiega: “Per me tornare a Berlino non è una brutta cosa. Tutti associano la Fashion Week, e quindi la moda, a Berlino, soprattutto gli espositori stranieri che sono abituati a venire a Berlino”.
 
Il brand francese Veja, che ha recentemente aperto il suo primo store in Germania proprio a Berlino, ha partecipato per la prima volta alla fiera Seek. “Amiamo Berlino. Abbiamo un legame speciale con la città e ci sentiamo anche molto a nostro agio alla fiera Seek, in mezzo agli altri marchi”, afferma Félix Neanne, responsabile vendite di Veja in Europa.

Per Luis Velez, che cura le vendite globali di calzature e accessori per Ecoalf, “Berlino è il posto perfetto. È bello tornare dopo due anni, anche se ovviamente non siamo ancora ritornati ai livelli pre-pandemici. Secondo me, è ci vorrà almeno un altro anno per arrivarci”.

70% delle presenze pre-Covid

Secondo gli organizzatori, il numero di visitatori dell'evento è stato pari a circa il 70% rispetto ai numeri dell'era pre-pandemia. Un risultato soddisfacente, ma abbastanza ottimizzabile, stima il gruppo Premium. Mentre giovedì gli stand erano ancora ben frequentati, il numero di visitatori è diminuito drasticamente dal venerdì pomeriggio, e il sabato solo pochi rivenditori si sono recati alla Funkturm. Un calo in gran parte legato agli effetti della crisi sanitaria, ma anche ai giorni scelti per l'evento.

Gerry Weber ha presentato il suo nuovo store concept - Isabel Leonhardt


“Prima, il Premium si teneva il martedì, il mercoledì e il giovedì. Secondo me, dovremmo evitare di spostarlo nel fine settimana e riportarlo a metà settimana”, spiega Tabea Mursch, responsabile del merchandising di Gerry Weber.
 
Un altro grande argomento di discussione tra gli espositori è stata la divisione degli stand. Gli organizzatori avevano diviso il Premium nelle zone "Alto", "Icona" o "Volume", ma questa divisione non ha aiutato realmente i visitatori ad orientarsi dentro la fiera. “Fondamentalmente, la divisione ci sembra abbastanza buona. Forse a volte è un po' troppo confusa, devi prima ritrovartici e orientarti. Penso anche che il Premium debba ancora trovare i suoi marchi”, spiega Wolfgang Kalk, del marchio Taifun.

“Penso che l'assortimento di espositori sia molto buono, ma credo che potrebbe essere più strutturato. Siamo soddisfatti dell'evento e abbiamo potuto constatare che il comparto è stato incredibilmente contento di poter partecipare a una fiera”, riassume Stefanie Gruber, direttore vendite di Sportalm. “Per noi è stato un bel salone, torneremo sicuramente in autunno. Certo, c'è spazio per dei miglioramenti: la configurazione dei padiglioni, l'orientamento, il posizionamento dei marchi e delle fasce di prezzo possono ancora essere ottimizzati”, aggiunge Sebastian Proft della manifattura di costumi popolari Felicitas.

Sviluppo sostenibile e aumento dei costi
 
I brand sostenibili, in particolare, avrebbero gradito uno spazio specificamente dedicato al loro campo. L'organizzatore Messe Frankfurt aveva attratto Neonyt, che si svolgeva parallelamente alla fiera Premium ed era incentrata sulla moda sostenibile, aprendola persino ai consumatori finali.
 
“Ci sentiamo molto a nostro agio qui al Seek, in un contesto di marchi un po' più piccoli e in un padiglione di dimensioni ragionevoli. Lo troviamo molto piacevole e stimolante. Ma troviamo anche molto spiacevole non poter prendere parte al Neonyt, il nostro ambiente naturale”, spiega Annabelle Homann del marchio Lanius.

Il coloratissimo stand di Sportalm - Isabel Leonhardt


Anche per i buyer che gestiscono una gamma interamente sostenibile è difficile orientarsi all'interno della fiera, come lo è per chi ha appena iniziato ad operare nel settore, continua Annabelle Homann. “È importante informare clienti e visitatori, e sarebbe più facile se i marchi sostenibili si trovassero tutti nella stessa area. Non necessariamente fianco a fianco, ma almeno nello stesso spazio, altrimenti si rimane confusi tra gli altri marchi”, aggiunge Luis Velez di Ecoalf.

Un punto importante, se si considera che la pandemia in Europa ha accelerato la domanda di prodotti e marchi eco-sostenibili. Lo conferma anche Theresa Klinck, Sales Manager per i principali clienti internazionali di Lascana: “La nostra collezione è sostenibile al 90%, la nostra ambizione è quella di utilizzare il più possibile materiali durevoli. Notiamo che le aziende che hanno clientele più giovani se ne preoccupano sempre di più. Per noi lo sviluppo sostenibile un giorno diventerà la norma, non avremo più nemmeno bisogno di menzionarlo”.

Dopo le difficoltà incontrate negli ultimi due anni e mezzo di pandemia, i brand stanno attualmente affrontando un'esplosione dei costi delle principali materie prime: poliestere e cotone. A ciò si aggiungono l'aumento dei costi di trasporto tra l'Asia e l'Occidente e i ritardi nelle spedizioni. “Ordiniamo i nostri materiali da sei mesi a un anno prima di averne effettivamente bisogno. Questo è l'unico modo per garantire che avremo i materiali in tempo. Il che è ovviamente molto difficile per molti piccoli marchi”, spiega Annabelle Homann.

Il trasporto aereo ha rappresentato per un certo periodo di tempo un'alternativa al trasporto marittimo, ma anche qui i prezzi sono cresciuti notevolmente. Inoltre, i ritardi sono aumentati a causa della guerra in Ucraina, che costringe a fare una deviazione, portando a un aumento dei costi del petrolio e dell'energia. Una crisi energetica che, come sottolinea da mesi la federazione Euratex, mette oramai in pericolo l'industria tessile europea. Paradossalmente, la crisi ha spinto molti marchi ad avvicinare nuovamente la propria produzione all'area euromediterranea.

“Chiaramente, è stato un periodo molto, molto difficile”, ci dice Studio Seidensticker. “È complicato mettere tutto in ordine. Devi assicurarti che i produttori siano relativamente centralizzati; produciamo in Turchia e quindi i nostri circuiti logistici non sono molto lunghi”.

The Ground: TikTok e la Generazione Z

Con la prima edizione di "The Ground", il suo festival dedicato allo stile e alla cultura, il gruppo Premium sperava di attirare per la prima volta i giovani consumatori delle generazioni Y e Z.

"The Ground" è stato pensato per attirare le generazioni più giovani - Isabel Leonhardt


Quasi 6.000 visitatori hanno partecipato al festival. Dispositivi di promozione interattivi, ad esempio su TikTok, si alternavano a performance di artisti berlinesi. A differenza di altre fiere riservate ai professionisti, i visitatori hanno anche avuto la possibilità di effettuare acquisti in loco.

Il grande ritorno di Berlino
 
In breve, espositori e organizzatori concordano sul fatto che Berlino sia la location giusta per la fiera Premium. All'inizio della scorsa settimana, la settimana della moda di Berlino ha annunciato che le fiere del gruppo Premium e gli eventi di punta della BFW si terranno di nuovo in una data comune a partire dal prossimo anno. Ciò consentirebbe di raggruppare gli eventi professionali e quelli destinati ai consumatori, al fine di favorire le sinergie.

Il prossimo evento del gruppo Premium, la Berlin Fashion Week, si svolgerà da martedì 17 gennaio a giovedì 19 gennaio 2023. Incentrato sul business-to-business, l’evento si svolgerà ancora una volta al centro fieristico di Berlino.

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