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Pubblicato il
1 dic 2022
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FGF Industry verso 85 milioni di fatturato grazie a boom di Ten c, solidità di Blauer e licenze

Pubblicato il
1 dic 2022

Il gruppo veneto di abbigliamento FGF Industry, guidato da Enzo Fusco, supera le previsioni, tanto da chiudere il 2022 abbondantemente sopra gli 80 milioni di euro di fatturato stimati lo scorso giugno. “Termineremo l’esercizio a 72 milioni di euro, come gruppo FGF, più 12 milioni di euro abbondanti con le licenze, cifra ottenuta quasi completamente con le vendite delle calzature realizzate da Febos, salite di 3 milioni di euro in un anno, per arrivare a 84-85 milioni complessivi”, rivela infatti a FashionNetwork.com lo stesso proprietario e AD di FGF Industry. “Blauer genera l’80% di quei 72 milioni, ma è Ten c il brand più cresciuto. Se lo gestiamo bene, è un marchio che ci darà grosse soddisfazioni e potrebbe arrivare a 50 milioni di euro abbastanza in fretta. Per ora, dopo un 2022 che terminerà a 12 milioni di euro, prevediamo per questa nostra label più luxury un 2023 chiuso a 16-18 milioni”.

Blauer, AI 2023/24


FGF, che ha 100 dipendenti diretti, sta lavorando per chiudere un accordo distributivo in Corea del Sud, grazie ad uno dei maggiori gruppi locali, che Fusco ancora preferisce non precisare. L’operazione coprirebbe anche il Giappone. Gli ingressi successivi riguarderanno Cina e Stati Uniti. “Li avevamo già annunciati, ma hanno subito un rallentamento”, riconosce Enzo Fusco. “Abbiamo conti sanissimi e forte liquidità (non so quante imprese possano permettersi di accumulare in azienda l’80-90% degli utili come noi), ma non abbiamo alle spalle un fondo, perciò occorre fare tutto con gradualità”.
 
Per Fusco, si aggiunge il fatto che il mondo del retail è cambiato: “Oggi occorre trovare un grosso partner-importatore locale che dia la sicurezza di operare correttamente in loco, oppure fondare una società insieme a un distributore forte, in cui si investe entrambi come partner, e questo vale sia per gli USA che per l’Asia”, dice l’imprenditore e designer veneto, per il quale i vantaggi di questo modo di procedere sono la possibilità di avere un magazzino, la fatturazione diretta dall’America o la possibilità di praticare sconti superiori. Negli Stati Uniti, invece, “l’agente locale chiederebbe, subito ed invariabilmente, 10-15.000 dollari al mese solo per aprire e gestire un ufficio e uno showroom”, racconta Fusco, “poi si farebbe pagare le partecipazioni alle fiere, senza risultati di vendita garantiti, e qualche errore in tal senso anni fa lo abbiamo commesso: con un prestigioso distributore locale che ha tutti i marchi più importanti del nostro segmento facevamo 3-4 ordini l’anno, ma solo di spese ci costava 200.000 euro... Nel Regno Unito, invece, dove Blauer non era ancora conosciuto, abbiamo trovato un agente molto bravo e stiamo facendo comunicazione con un ufficio stampa sul posto”.

L’imprenditore conferma che non sarà al Pitti Uomo di gennaio 2023. “Il Covid ci ha costretti ad uscire con la collezione due mesi prima. Quando arriverà il Pitti, avremo già venduto il 70-80% del nostro budget e credo che andare in fiera solo per ‘fare un po’ di immagine’ non convenga molto”, spiega. “Preferisco fare due eventi in Settimana della Moda a Milano, uno per Blauer, sempre marchio trainante dell’azienda con le sue collezioni di medio-alta gamma, l’altro per Ten c, la nostra etichetta in maggiore crescita, più luxury e di ricerca, venduta nei migliori negozi nel mondo. Penso che dopo 20 anni di Blauer a Pitti, possa semplicemente essere arrivato il momento di provare qualcosa di diverso”.

Enzo Fusco - FGF/Ioan Pilat


La novità stilistica di Ten c per quest’anno è l’introduzione dei piumini, spiega un soddisfatto Fusco che, sornione, sottolinea con orgoglio che in questi tre anni difficilissimi “siamo comunque riusciti a crescere sempre del 20% il primo (2020), 20% il secondo (2021) e 22% il terzo (2022); saremo stati anche un po’ fortunati, ma credo che abbiamo adottato le giuste strategie”.
 
Il titolare dell’azienda con sede a Montegalda (VI) continua a credere anche in un’altra sua creatura, nata una quindicina di anni fa e protagonista finora di alterne fortune, il brand BPD-Be Proud of this Dress, con i suoi piumini, gilet e camicie leggeri, da sottogiacca. “Quest’anno ho realizzato per BPD una collezione sola, ma più di ricerca, venduta per tutto il mondo da Marcona 3, che la sta distribuendo presso clienti d’alta gamma”, indica Fusco. “Nel giro di 3-4 stagioni questo prodotto four seasons e pratico, perché consente di essere ripiegato in tasca, ci potrà dare ulteriori soddisfazioni”. L’etichetta Nylolite, con la sua tecnicità all’italiana e lo stile giapponese, nata poco prima del Covid, è stata invece messa in pausa, penalizzata, a dire di Fusco, da una distribuzione non all’altezza.
 
Blauer vanta sempre 1.500 clienti tra Italia ed Europa, la label B.Tactical è ancora distribuita presso 300 multimarca fra Italia ed estero, mentre Ten c è arrivato in 320 negozi worldwide (circa 100 in Italia), con possibili sviluppi negli USA, grazie ad un nuovo agente locale. La nazione che ha garantito al gruppo vicentino le performance migliori quest’anno (che Enzo Fusco definisce “eccezionali”) è stata la Corea del Sud, seguita da Italia, Germania, Gran Bretagna e Giappone.

Blauer, AI 2023/24


A livello di collezione, nella stagione Autunno-Inverno 2023/24 del brand di origine statunitense (Blauer è infatti nato a Boston nel 1936 per fornire capi tecnici alla polizia, alla marina e ad altri corpi militari statunitensi, per poi approdare in Italia nel 2001 grazie a Fusco, ndr.) un mood contemporaneo ed elementi storici del brand si fondono in tinte sgargianti. Presenti anche il nero, il grigio e l’off-white nelle loro sfumature. Protagonisti immancabili della collezione invernale i capispalla. Per l’uomo, Blauer ha pensato a rivisitazioni degli immancabili bomber, degli iconici parka, dei giubbotti d’impronta military-work e delle field jacket multitasche, che vengono lavorate in diversi tessuti abbinati tra di loro, tra cui una gamma di tessuti lanieri. L’outerwear super leggero in nylon opaco è una delle novità più attese.
 
A valorizzare la collezione, “abbiamo realizzato una linea di piumini e gilet fashion in nylon riciclati con imbottiture ecologiche Sorona e Repreve e da anni utilizziamo plastiche riciclate”, spiega il designer. “Di stagione in stagione vediamo usare sempre meno piuma, in favore di più fibre sintetiche riciclate, e così anche noi abbiamo cominciato a realizzare questi tipi di prodotti, le cui vendite sono aumentate. L’interno dei nostri piumini ha la fibra sintetica riciclata tritata come fosse piuma e una tenuta di calore molto simile alla piuma stessa”. In questo modo, un piumino Blauer in tessuto Sorona di Dupont anti-strappo costa dai 240 ai 260 euro.
 
Non mancano i classici reversibili e gli innovativi capi tecnici con cuciture termosaldate Thermofix, rivisitati con interno in eco-pelliccia. Torna la stampa camouflage Blauer USA, proposta su giacche uomo e donna. Per quest’ultima, il brand propone il nuovo tessuto con lavorazione plissè. La collezione si sviluppa anche su un’ampia proposta di pellicce sintetiche abbinate a tessuti tecnici come il nylon trapuntato ed imbottito. Novità della stagione, i capi fashion 2 in 1 disegnati per la donna, ma non mancano gli articoli in pelle: dai giubbini imbottiti con differenti trapunte agli istituzionali biker, fino agli shearling di montone ridisegnati in chiave moderna ed abbinati a nylon trapuntato.

B.Tactical, AI 2023/24


Ampio spazio alla maglieria e ai berretti. Non solo modelli carry over, ma anche diverse proposte di maglioni dolcevita. Per questa stagione le maglie sono realizzate in filati moulinè, bouclè, lane riciclate e tinto capo, proposti in differenti punti e finezze. Felpe e jersey completano il panorama di Blauer, mentre la consueta capsule del brand no gender B.Tactical (che Enzo Fusco considera sostanzialmente una linea interna a Blauer rivolta a clienti più sofisticati) si ispira alle divise della polizia e dell’esercito americani, spaziando dal classico bomber “MA1” agli anorak, fino ad arrivare alle field jacket e alle overshirt. Le cromie, di tonalità fredde, vanno dal blu avio, al bianco e al grigio. I pezzi più particolari della capsule sono i piumini pesanti oversize in piuma d’oca tono su tono lavorati su mano cotoniera e i mid-layer in micro-rip imbottiti con ovatta Sorona. Nella felperia, modelli in orsetto con dettagli militari.

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