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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
3 mag 2017
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Festival di Hyères 2017: incontri e tavole rotonde

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
3 mag 2017

È l’ultimo festival di moda per gli addetti ai lavori. Un pellegrinaggio annuale in una storica località balneare situata nella punta più meridionale della Costa Azzurra per il Festival Internazionale di Moda e Fotografia di Hyères. È anche un fine settimana chiave, durante il quale i leader del settore discutono, fanno brainstorming, riflettono sul futuro della moda in una serie di master classes e tavole rotonde, in un programma chiamato “Les Rencontres” (Gli incontri”, ndr.), gestito dalla Chambre Syndicale, l’organo di governo della moda francese con sede a Parigi.

Schiaparelli Shocking Pink proudly flies over the Hyères Festival at the Villa Noailles


Nessuna carriera nella moda può definirsi completa senza una visita a Hyères, che ha celebrato lo scorso weekend la 32^ edizione – e questo è vero per stilisti, giornalisti, fotografi, CEO e tutti i tipi di addetti ai lavori. Una festa di quattro giorni con tre concorsi importanti per i giovani talenti: moda, accessori e fotografia. In più, una serie impressionante di mostre sorprendenti – che vanno da rare fotografie di Michael Jackson, a una superba installazione dell’illustratore Nicolas Ouchenir, fino alla corrispondenza fra Jean Cocteau e Marie Laure de Noailles; e dibattiti di alto livello in tavole rotonde tutte organizzate a Villa Noailles. Chiamata così da Marie Laure de Noailles – che, per i non iniziati, è stata probabilmente l'ultima grande padrona di casa di un importante salone privato a Parigi, e una grande mecenate delle arti. La sua affascinante villa è stata progettata da Robert Mallet-Stevens e costruita in varie fasi negli anni ’20.
 
La vittoria a Hyères ha lanciato numerose carriere. Considerate questo: l’elenco dei precedenti vincitori comprende leader contemporanei del settore come Anthony Vaccarello, Viktor&Rolf e Julien Dossena, l’attuale stilista di Paco Rabanne. E quindi, vincere il ‘Grand Prix du Jury’ è visto come una catapulta verso il successo. Quest’anno il riconoscimento è andato alla svizzera Vanessa Schindler, anche se è stato significativo che le Galeries Lafayette, il famoso emporio delllo shopping di Parigi, abbiano assegnato il loro award alla francese Marine Serre. Il che significa che la collezione della Serre, chiamata “Radical Call for Love”, verrà certamente trasformata in una capsule collection dalla catena francese di grandi magazzini.

Le master class – in particolare un dibattito con il fotografo britannico, e presidente della giuria per la fotografia, Tim Walker – e le tavole rotonde sono state tutte organizzate nel giardino del centro nevralgico del festival, la leggendaria Villa Noailles.
 
Quest'anno, i temi erano incentrati sulla tecnologia, con una discussione fondamentale sul blockchain (catena di blocchi in italiano, ndr.), il protocollo digitale progettato per creare registrazioni accuratissime degli scambi su Internet e alla base della moneta virtuale, il bitcoin.
 
Il principale moderatore è stato Pascal Morand, il presidente della Chambre Syndicale, che ha spesso portato ogni discussione a una conclusione serena. Le tavole rotonde si sono aperte con una master class di Bertrand Guyon, che ha parlato con Pierre Joos su come stia reinventando e ravvivando il marchio Schiaparelli. Il rosa shocking della leggendaria stilista italiana è evidente in tutto il festival: una bandiera enorme in cima alla villa; una splendida installazione fashion di Guyon; il contesto in cui si sono svolti gli eventi; e una magnifica decorazione di tessuto di diverse centinaia di metri per le sfilate congiunte dei finalisti allestite all'interno di un magazzino presso il Salon des Pesquiers. Intitolata “They Didn’t Burn my Inner-Elsa”, l’installazione dell’artista Xénia Laffely presentava un voluminoso involucro abbastanza impressionante.
 
Forse il dibattito più affollato è stato quello sull'Europa e la sua Nuova Frontiera Creativa, nel quale ha parlato Eric Peters, l’uomo responsabile del coordinamento dell'unità dell'Unione Europea per garantire un mercato unico digitale.
 
Peters ha sottolineato "l'elemento morale presente nella moda”, e come “qualsiasi cosa che viene creata dagli stilisti è anche anche espressione di valori come la tolleranza e l'apertura verso altre culture".

Hyères Festival founder Jean-Pierre Blanc with Audrey Marnay


Altri hanno notato che nel lungo arco della storia Villa Noailles è stata edificata proprio nei ruggenti anni Venti, conosciuti come Les Années Folles in Francia, quando scrittori leggendari come James Joyce ed Ernest Hemingway; artisti come Cocteau e Picasso; scultori come Alberto Giacometti e fotografi come Man Ray – molti dei quali hanno soggiornato nella villa – hanno tutti rivoluzionato le rispettive discipline. E quindi, si spera che il nostro prossimo decennio del secolo possa forse annunciare un'altra epoca dinamica.
 
Sebbene diversi oratori, soprattutto il giornalista di moda del quotidiano “La Repubblica” Simone Marchetti, si siano lamentati per la mancanza di supporto per i giovani designer, il festival balneare di Hyères sembrava sommerso di sponsor, come Swarovski, che finanzia il premio agli accessori, e Woolmark, che fornisce i designer di lane all’avanguardia.
 
“Siamo molto lieti di supportare questo Festival. E molto orgogliosi di fornire a questi giovani creatori la lana australiana per le loro collezioni. Sostenere, coltivare e incoraggiare l'uso di lana merino e promuovere le sue polivalenti qualità è parte essenziale della nostra strategia a lungo termine”, ha spiegato Stuart Ford, direttore dell’emisfero occidentale di Woolmark.
 
Il festival nasce da un'idea di Jean Pierre Blanc, per il quale la manifestazione rappresenta ancora un amore profondo. La sua lettera introduttiva nell’elegante programma di 354 pagine per il 2017 include l’intero testo della canzone dei Queen “Take My Breath Away”, che Blanc descrive come “un’ode all’amore di una leggenda britannica gay”, vale a dire Freddie Mercury.
 
“So please don’t go
Don’t leave me here all by myself
I get ever so lonely from time to time”
 
Quasi un inno a Hyères stesso, che ogni primavera attende il ritorno dei turisti e degli appassionati di moda; un percorso annuale che inizia sempre con questo festival organizzato nell'ultimo fine settimana di aprile. Un monumento alla moda, alla tenace determinazione e all’impegno visionario e immaginifico del tanto apprezzato Blanc.
 
Versione italiana di Gianluca Bolelli

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