Di
Ansa
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Pubblicato il
7 mar 2009
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Festa per Roberto Cavalli a Parigi
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Ansa
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7 mar 2009
7 mar 2009
Macché lusso, sfarzo! La crisi smorza i toni e la Ville Lumiere abbassa le luci? Beh, Roberto Cavalli le riaccende e, per l'inaugurazione di sabato sera, illumina a giorno la sua 'palazzina' di sette piani, pieno centro elegante di Parigi, al 261 di rue Saint Honoré e con secondo ingresso in rue Cambon, la famosa strada della Maison Chanel.
Sfarzo e ancora sfarzo dunque, senza pudore in tutti i sensi. Per l'occasione infatti Cavalli ha ideato i primi sex toys griffati dalla moda: le manette a forma di serpente (che si possono trasformare in bracciali), lo 'stimolatore' che sembra una penna stilografica, la candela profumata che in realtà è una crema da massaggiare sul corpo con sicuro effetto afrodisiaco (o ustionante se l'incontro è sado-maso) e, per finire in bellezza, un vero 'vibratore' di forma inequivocabile.
Per il suo quartier generale parigino (negozio su 4 livelli, atelier couture, uffici e appartamento privato per lui e la sua signora) lo stilista fiorentino (che ha già una boutique, ma in franchising, al 53 di Avenue Montaigne) non si è fatto mancare niente: cascate di cristalli, pavimenti in resina con polvere d'oro, specchi e lampadari a profusione, grandi strutture in metallo dorato e argentato, ascensore con sedile di pelliccia e divani addirittura di visone bianco nel salotto dove le clienti speciali andranno a ordinare abiti altrettanto speciali.
E perfino il valletto per parcheggiare, perché, si sa, di questi tempi meglio risparmiare sull'autista. Per il 'varo' di stasera è arrivato da Arezzo il catering Tonino che proporrà cucina toscana a orde di vippone, da Milla Jovovich ad Afef, da Chiara Muti a Ines Sastre, da Jade Jagger a Clotilde Courau Savoia e via elencando, con la speranza che arrivi anche Kristin Scott Thomas mentre si favoleggia di altre possibili auguste presenze.
In attesa di verificare, e segnalare in cronaca, va detto che il palazzo è stato comprato nel 2004 e il cantiere è partito ben tre anni fa, un po' perché Cavalli ha cambiato idea sul progetto varie volte (quello definitivo pare sia il terzo) facendo impazzire l'architetto Italo Rota e poi perché la burocrazia parigina - spiegano a mezza voce dalla maison - è parecchio rognosetta con i nomi italiani della moda. Sembrano davvero lontani i tempi in cui Cavalli apriva una piccola boutique in rue du Four, sulla Rive Gauche.
Erano gli anni 70 e lui acquistava anche, sull'Ile Saint Louis, un pied-a-terre al quinto piano senza ascensore, ma comunque già un simbolo di successo per il piccolo imprenditore toscano. Ora l'appartamentino è passata alla figlia Cristiana e "oggi metto piede sulla Rive Droite - dice con enfasi lo stilista - con un intero palazzo: la mia maison, che ho voluto chiamare Roberto Cavalli Saint Honoré". Un nome che sembra una torta, ma il momento è quello giusto per festeggiare.
Intanto si aspetta che sia ufficiale l'ingresso del nuovo socio, il fondo Clessidra di Claudio Sposito che sicuramente conosce lo stile Cavalli. Per i vip parigini che invece ne sono a digiuno, la grade festa 'animalier' di stasera ovvierà alla mancanza, con una mostra di capi, i più belli e famosi della storia Cavalli, dai primi jeans sdruciti ad arte ai grandi vestiti da sera che le donne più belle del mondo hanno amato indossare.
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