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Ferrari e Ferragamo in un intenso sabato mattina alla Milano Fashion Week
A Milano, sabato mattina è stato sotto il segno della F di Ferragamo e Ferrari, due marchi italiani imprescindibili, entrambi ancora di proprietà dei discendenti dei loro fondatori, i quali hanno presentato collezioni che, ognuna a modo suo, hanno rafforzato la loro immagine di marca.
Ferragamo: il trionfo di uno chic raffinato ereditato dagli anni '90
Eleganza sobria da Ferragamo: in occasione della sua seconda collezione per la maison, lo stilista Maximilian Davis ha confermato il proprio status di figura di spicco della moda italiana.
Quasi totalmente priva di stampe e tagliata in ampie e radicali tonalità monocrome, la collezione Ferragamo è stata una dichiarazione esemplare di moda contemporanea, sfumata da un tocco di nostalgia degli anni '90.
La presentazione è avvenuta in un grande spazio situato a City Life, il nuovo quartiere residenziale e direzionale in forte espansione nel nord-ovest di Milano. L'arredamento: gigantesche pareti curve in compensato, tinte di nero per far risaltare le venature del legno, erette in due cerchi concentrici, “come il simbolo dell'infinito”, rimarca Maximilian Davis, originario di Manchester, in Inghilterra.
Le sue modelle e i suoi modelli (tra cui diversi amici ed amiche londinesi del designer, venuti in esclusiva per la sfilata) hanno sfilato su un tappeto a pelo lungo color ecrù, cornice perfetta per i cappotti blu notte, i colli a imbuto, le tuniche con maniche a pipistrello e le impeccabili redingote.
A Maximilian Davis piace spostare i bottoni sul fianco e sulla spalla, drappeggiando quindi vestiti ampi per più della metà del suo cast. Giacche da scherma e tuniche per le ragazze, cappotti da città per i ragazzi.
Tutti gli indumenti esterni pendevano da larghe spalline. Nero misterioso e rosso intenso sono stati i colori dominanti della collezione, declinati in sete e rasi fluidi.
Maximilian Davis ha diviso alcuni cappotti, giacche e tuniche nere, inserendovi triangoli rossi sporgenti, proponendo al contempo molti colletti a contrasto. Il più riuscito: il bellissimo cappotto in pelle di vitello color tabacco con ampi revers bianchi indossato da Lineisy Montero.
“Questa collezione si basa sul Ferragamo degli anni '50, come i ritagli a contrasto. Ma la tendenza è quella degli anni '90 in questo momento, e molti dei nostri codici provengono da quel decennio. Ciò fa anche parte del DNA di Ferragamo”, spiega il calmissimo stilista inglese.
Per quanto riguarda gli accessori, ha disegnato stupende zeppe in grigio opaco o in pelle verniciata, oltre a ingegnose décolleté con tacco spostato quasi al centro del piede. Ancora una volta, ha resuscitato gli anni '50 traendo ispirazione da una scarpa Ferragamo del 1956 in oro 18 carati, ma questa volta realizzata in cordino metallico intrecciato color oro.
“Ho pensato che fosse moderna e unica, volevo riportare in vita questa fantastica scarpa”, dice il designer, che ha vestito i suoi modelli maschili con stivali da supereroe dotati di aperture a cerniera e suole spesse.
Ma il suo più grande successo sono state le borse enormi, con le tracolle diagonali, spesso confezionate nel famoso rosso Ferragamo, che Maximilian Davis adora.
“Lo scopo di queste grandi borse è immaginare oggetti ludici. Le proporzioni, soprattutto, devono essere intrise di umorismo”, insiste.
Alla domanda su chi siano i clienti target di Ferragamo, risponde: “Ferragamo è un'azienda familiare. Secondo me, quindi, dobbiamo disegnare per la madre, il padre, la figlia e il figlio. Ma dobbiamo anche parlare alla prossima generazione”.
Si potrebbe obiettare che questa collezione sia stata meno sorprendente, meno innovativa e un po' troppo simile al suo debutto di settembre. Ma ha indubbiamente rafforzato la visione che Maximilian Davis ha di quest’azienda di moda e lusso.
“È importante trovare una certa coerenza in questa nuova visione. E Maximilian ha fatto molto bene”, ha detto James Ferragamo, nipote del fondatore Salvatore.
Diciamo abbastanza.
Ferrari: velocità e stile
La velocità si è unita alla bellezza da Ferrari, dove la velocità delle auto di Formula 1 è stata richiamata dagli angoli acuti di borse e giacche, che rimandavano a forme meccaniche.
Anche il direttore artistico delle attività moda di Ferrari, Rocco Iannone, ha tenuto a mettere in mostra le sue capacità sartoriali, proponendo abiti, giacche e cappotti impeccabili nel corso di questa sfilata mista, che è iniziata con dei look assolutamente total black.
Alcuni giacconi e parka presentavano colletti in maglia e un'intera serie di felpe aveva stampato sopra il logo Ferrari sfumato. Come i cuscini su cui si è seduto un ristretto gruppo di critici e giornalisti per assistere alla sfilata, svoltasi alle 9:30 di sabato mattina.
Il designer italiano ha cambiato marcia con giacche dalle grosse spalline e con ampi pantaloni da samurai che faranno felici gli stylist delle riviste.
La meccanica elegante e le linee sportive della Ferrari si riflettevano nei tacchi ricurvi, che sembravano realizzati a partire da pistoni in acciaio inossidabile o valvole in titanio.
La collezione includeva anche l'ultima collaborazione con Puma, con il felino che è apparso accanto al famoso Cavallino Rampante del marchio automobilistico di Maranello.
“La bellezza secondo Ferrari? L'idea dell'accelerazione, di un processo che porta alla bellezza. Il rosa finisce per diventare rosso. Il rosa è quindi il primo passo per diventare rosso”, spiega Rocco Iannone dopo la sfilata.
Il rosa è apparso su sei look: giacconi space age, pantaloni da samurai trapuntati e pantaloni da meccanico alquanto eleganti. Proprio come il maglione in cashmere dello stilista, che questo fine settimana ha festeggiato il suo compleanno.
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