28 gen 2021
Ferragamo: ricavi 2020 a -33,5%, ma bene Cina ed e-commerce nel quarto trimestre
28 gen 2021
Il Gruppo Salvatore Ferragamo ha comunicato i dati preliminari relativi al 2020, che evidenziano un calo di fatturato del -33,5% rispetto al 2019, per un totale di 916 milioni di euro, dovuto agli impatti della pandemia di Covid-19, soprattutto nel primo semestre. In miglioramento però il quarto trimestre, sceso del -20,4%.
Sull’intero anno, i ricavi del canale retail (che conta 395 negozi diretti, 249 monomarca gestiti da terzi e spazi nei principali department store) hanno subito una flessione del -29,2%. Anche in questo caso, il calo è stato più contenuto nel quarto trimestre (-13,7%), grazie anche a un balzo del 61,1% dell’e-commerce. Ancora più in sofferenza il canale wholesale, che ha registrato perdite del -41,7% sull’anno e del -33,8% nell’ultimo trimestre.
Dal punto di vista geografico, l’area Asia Pacifico, primo mercato del gruppo in termini di ricavi con oltre il 50% delle vendite totali, è calata del -25,5% rispetto al 2019, con una flessione del -11,2% nel quarto trimestre per quanto riguarda il wholesale, soprattutto a causa delle performance negative del travel retail. Negli ultimi tre mesi, i negozi diretti in Cina hanno invece registrato un aumento delle vendite pari al 33,9%, portando la performance dell’intero esercizio a +11,3%. Anche i negozi diretti in Corea hanno riportato un incremento, mentre la performance dei negozi a Taiwan è stata in linea con l’esercizio 2019. In calo invece il mercato giapponese, che sull’intero esercizio è sceso del -24,5%.
L’area EMEA ha sofferto di più, con una flessione del -42,5% sui 12 mesi e del -34% nell’ultimo trimestre, ancora fortemente impattato dalle chiusure dei negozi e dall’assenza di flussi turistici. Il Nord America è sceso del -39,4% rispetto al 2019, con un andamento nel quarto trimestre del -26,6%. Centro e Sud America hanno registrato un calo del -35,6% sull’anno e del -10,7% nel quarto trimestre, in cui tutti i mercati, ad eccezione del Messico ancora impattato dalla chiusura dei punti vendita, hanno riportato performance positive.
Per quanto riguarda le diverse categorie merceologiche, calzature e pelletteria, che rappresentano il core business dell’azienda con oltre l’80% delle vendite totali, sono calate rispettivamente del -34,9% e del -28,1%; l’abbigliamento ha registrato una flessione del -32,4% e gli accessori del 38,4%. A soffrire maggiormente è stata la categoria dei profumi, che ha riportato una perdita del -52,4%.
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