20 gen 2021
Ferragamo Finanziaria si appresta a rinnovare la governance di Salvatore Ferragamo
20 gen 2021
Giuseppe Anichini, storico collaboratore della famiglia Ferragamo, con cui può vantare un legame storico, avendo lavorato nel gruppo fiorentino fin dagli anni Sessanta, lascia il Consiglio di Amministrazione di Ferragamo Finanziaria, la società che controlla l’azienda Salvatore Ferragamo SpA.

Nella riunione del 18 gennaio scorso, Ferragamo Finanziaria ha infatti preso atto delle dimissioni del ragionier Giuseppe Anichini da membro del Board. Il consiglio ha proposto all’unanimità di nominarlo Presidente Onorario e per questo motivo ha convocato l’assemblea dei soci, a cui spetta tale nomina.
Sempre all’unanimità, il CdA di Ferragamo Finanziaria ha scelto Claudio Costamagna quale membro del Board in sostituzione di Anichini.
Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di Ferragamo Finanziaria ha comunicato di aver iniziato le valutazioni in merito alla nuova governance di Salvatore Ferragamo SpA, e che il termine ultimo per il deposito della lista per il rinnovo del CdA del marchio di lusso è a marzo. Il CdA della casa di moda di Firenze (guidato dalla CEO Micaela le Divelec Lemmi, con Michele Norsa come vicepresidente) è infatti in scadenza ad aprile, con l’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2020.
L’orientamento della società è di ridurre il numero dei consiglieri della controllata attribuendo, secondo le best practices, un maggiore spazio a quelli indipendenti. Infine, il Consiglio di Amministrazione di Ferragamo Finanziaria ha convenuto che il nuovo Presidente della Salvatore Ferragamo SpA non sarà esecutivo e ha dato incarico a una società di Executive Search di selezionare e proporre i componenti per il nuovo Board.
Nei primi nove mesi dell’esercizio 2020, il gruppo Salvatore Ferragamo non è riuscito a rintuzzare l’impatto della pandemia sui propri conti, registrando ricavi consolidati pari a 611 milioni di euro, scesi del 38,5% a tassi di cambio correnti (-38,6% a cambi costanti) rispetto ai 994 milioni di euro registrati nei primi nove mesi del 2019. I ricavi del terzo trimestre 2020 sono diminuiti del 18,9% a cambi correnti (-18,1% a cambi costanti), e l’utile netto del periodo è stato negativo per 96 milioni di euro, rispetto ai 61 milioni di euro positivi registrati nei primi nove mesi del 2019.
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