Ansa
10 mar 2021
Ferragamo: 2020 in rosso per 72 milioni
Ansa
10 mar 2021
Ferragamo chiude il 2020 in rosso per 72 milioni di euro, ricavi in calo del 33,5% a 916 milioni di euro. L'ebitda, si legge in una nota, è dimezzato a 160 milioni di euro (-52,2%). Nel quarto trimestre si è registrato un miglioramento rispetto ai nove mesi, sottolinea il gruppo del lusso, con ricavi in calo del 20,4%.
A pesare è stata anche in questo caso la pandemia e le conseguenti decisioni prese dai vari Stati in materia di blocchi delle attività commerciali e divieti e limitazioni del traffico internazionale con la conseguente chiusura della maggior parte della rete distributiva del Gruppo negli stessi paesi, e la significativa diminuzione dei flussi di traffico nella restante parte, che "hanno impattato particolarmente i primi sei mesi del periodo in oggetto facendo registrare un progressivo recupero, con alterne fasi in connessione con la seconda ondata del virus e le conseguenti restrizioni, nella seconda parte dell'anno".
Il Covid ha avuto "impatti significativi su diverse aree del business per Salvatore Ferragamo, sia in termini di riduzione dei ricavi, che di marginalità", spiega il gruppo che "ha sostenuto costi diretti per fronteggiare questa emergenza, in particolare le spese relative alle misure adottate per la tutela della salute dei dipendenti sia presso gli uffici che nei negozi diretti; ed ha beneficiato, ove possibile, dei contributi e delle agevolazioni da parte delle diverse autorità governative, quali ad esempio le varie forme di aiuti per il sostegno all'occupazione".
Il gruppo, che ha agito sul contenimento dei costi, "ha avviato e concluso con successo e, tuttora, prosegue importanti negoziazioni per la riduzione dei costi operativi" e "nell'ottica di rafforzare la propria struttura e la propria solidità patrimoniale ha ritenuto opportuno incrementare l'ammontare delle linee committed in essere con controparti bancarie diversificate, accendendo tempestivamente ulteriori linee di finanziamento di breve e di medio/lungo termine".
L'emergenza ha determinato un impairment test che si è concluso con una svalutazione di 34,6 milioni. Alla luce della pandemia, l'amministratore delegato e alcuni consiglieri hanno comunicato alla di rinunciare, in tutto o in parte, al proprio compenso per l'anno in corso.
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