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30 mar 2022
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Fedrigoni compra la maggioranza della francese Tageos

Pubblicato il
30 mar 2022

Il gruppo Fedrigoni di Verona, uno dei player globali di riferimento nella produzione di carte speciali ad alto valore aggiunto per packaging, editoria e grafica, e di etichette e materiali autoadesivi premium, prosegue nel suo percorso di diversificazione annunciando l’acquisizione – per una cifra non comunicata – della maggioranza dell’azienda di Montpellier Tageos, una delle leader mondiali nella progettazione e produzione di inlays e tag RFID.

Fedrigoni, uno scorcio della sede


Attraverso l’investimento in Tageos (società che vanta un centinaio di dipendenti, possiede altri uffici per la vendita, la ricerca e sviluppo e le operations in Germania, Stati Uniti, Hong Kong e Cina e ha in previsione di chiudere l’esercizio 2022 a circa 40 milioni di euro di fatturato, ndr.), Fedrigoni consolida ulteriormente la sua posizione di terzo player globale nel settore delle etichette autoadesive per usi industriali. L’acquisizione, che Fedrigoni ha perfezionato dagli attuali azionisti, il fondo di venture capital New Fund e i fondatori storici dell’azienda, che manterranno le proprie posizioni di leadership nella società di Montpellier, porterà anche nuove opportunità alla divisione Paper del gruppo veneto, in particolare nel segmento del packaging di lusso, dove è sempre più importante trovare soluzioni per tutelare i marchi, verificarne l'autenticità e prevenire la contraffazione, soprattutto a seguito alla crescita esponenziale dell'e-commerce.
 
Tageos ha un potenziale di crescita molto al di sopra della media dell’industria RFID. La domanda in rapido aumento, da parte dei clienti e del mercato, di inlay (inserti) RAIN RFID (UHF) e NFC (HF) innovativi e di alta qualità - che consentono alle aziende di digitalizzare la loro offerta prodotti - comporta la necessità di una continua espansione del business per garantire una crescita profittevole, spiega in un comunicato il gruppo di Verona che, nall’ambito dell’accordo, potrà esercitare il diritto di rilevare le restanti azioni di Tageos in futuro.

Grazie a questa acquisizione, Fedrigoni rafforza la sua posizione di terzo player al mondo nei materiali autoadesivi. Inoltre, il gruppo spiega nella nota di consolidare così la sua quota di mercato in aree strategiche quali il commercio al dettaglio, la logistica e le applicazioni industriali.

Marco Nespolo, AD del gruppo Fedrigoni


“Tageos è un’azienda con ottime prospettive di crescita e che opera in un settore per noi decisamente interessante, con una tecnologia e una base clienti molto complementare alle nostre”, dichiara nel comunicato Marco Nespolo, Amministratore Delegato del gruppo Fedrigoni. “Grazie a quest’acquisizione entriamo nel mercato delle ‘etichette intelligenti’, proseguendo la nostra strategia di continuo ampliamento dell’offerta in tutti i segmenti adiacenti più attrattivi e promettenti”.
 
“Essere sostenuti e supportati dal Gruppo Fedrigoni, e dal suo azionista di maggioranza Bain Capital, ci consentirà di rafforzare ulteriormente la nostra espansione nel mercato globale e di proseguire la nostra crescita come leader di mercato negli inlays e tag RFID”, puntualizza Matthieu Picon, co-fondatore e CEO di Tageos.
 
“Supporteremo Tageos sia nella crescita di capacità produttiva che nella conquista di nuove aree di mercato, grazie alla pervasività della nostra forza commerciale e alla presenza geografica globale del nostro gruppo”, aggiunge Fulvio Capussotti, Executive Vice President della divisione Self-Adhesives di Fedrigoni.
 
Nato nel 1888, Fedrigoni ha circa 4.500 dipendenti tra Italia e sedi estere diffuse in 25 nazioni, controlla 34 tra stabilimenti produttivi e centri di taglio e ha in catalogo 25.000 prodotti, che vende e distribuisce in 132 Paesi, a cui si aggiungono migliaia di altri articoli realizzati in esclusiva per grandi brand della moda e del lusso. Della sua divisione Paper fanno parte il Gruppo Cordenons e lo storico marchio Fabriano, mentre la divisione Self-Adhesives comprende i marchi Arconvert, Manter, Ritrama (da febbraio 2020), IP Venus (da dicembre 2020), Acucote e Ri-Mark (da giugno 2021), Divipa (da febbraio 2022). Fa parte del gruppo anche il distributore americano GPA.

Luxury packaging di ultima generazione per l'e-commerce studiato da Fedrigoni


L’azienda ha chiuso l’esercizio 2021 con 1,6 miliardi di euro di fatturato, circa 285 milioni in più dell’anno prima, e un Ebitda pro-forma adjusted di 230 milioni di euro. Il precedente esercizio 2020 Fedrigoni l’aveva completato con un fatturato di 1,315 miliardi di euro, 200 milioni in più del 2019, e un Ebitda pro-forma adjusted di 197,2 milioni. Una crescita che ha caratterizzato entrambe le linee di business: +17% per la business unit Self-Adhesives/Labels, e +23% per la business unit Premium Paper, grazie in particolare all’ottima performance delle carte speciali per il packaging di lusso, che ha compensato il calo di domanda riscontrato nel mondo carta durante la pandemia di Covid-19.
 
Sono state ben 7 le operazioni di Merger & Acquisition messe a segno dal gruppo Fedrigoni in soli 3 anni, dal 2020 al 2022, tramite le quali ha potenziato la sua divisione etichette e materiali autoadesivi acquisendo l’italiana Ritrama, le messicane IPV e Rimark, la statunitense Acucote e la spagnola Divipa. Ad agosto 2021 ha costituito una NewCo con Tecnoform per produrre vassoi interni alle confezioni di lusso totalmente in cellulosa termoformata, quindi senza più l’uso di plastica. Ma Fedrigoni anticipa che altre operazioni simili sono in via di perfezionamento, e che il suo prossimo obiettivo è aumentare la redditività, raggiungendo a breve i 2 miliardi di euro di fatturato e i 300 milioni di Ebitda, consolidando la propria posizione in Europa e crescendo nei mercati più interessanti, cioè Asia e Americhe.
 
Nel 2018 il 90% del capitale di Fedrigoni, che si definisce anche il primo operatore al mondo nel settore delle etichette per i vini, e leader europeo nella produzione di carte speciali per il packaging, è stato acquisito dal fondo di investimento statunitense Bain Capital, mentre il 10% è rimasto alla famiglia Fedrigoni. La nuova proprietà ha impresso un’accelerazione all’innovazione tecnologica, di prodotto e di processo, così da rendere l’azienda ancora più internazionale, ha investito nella leadership, integrando le competenze e portando a bordo manager con esperienze internazionali, ha ampliato l’offerta, ha conquistato segmenti di mercato e aree geografiche in Europa, Asia, Nord e Sud America, ha ottimizzato i processi operativi, dal consumo energetico alla riduzione degli scarti, alla centralizzazione degli acquisti.

Fedrigoni, linea "Materia Viva"


Fedrigoni attribuisce grandissima importanza alla sosteniblità tanto da darsi obiettivi sfidanti entro il 2030: ridurre del 30% le emissioni di CO2, restituire il 100% delle acque pulite all'ambiente, eliminare i rifiuti in discarica, portare al 95% i fornitori qualificati secondo standard sostenibili, diminuire del 67% gli infortuni sul lavoro, aumentare del 50% le donne in posizioni manageriali, creare un ambiente inclusivo, raddoppiare i volumi di prodotti con caratteristiche avanzate ESG.
 
Tra le sue novità più recenti c’è FedLab, un incubatore di innovazione che aggrega talenti da tutte le aree dell’azienda e dall’esterno per sviluppare prodotti di carta sostenibili e realmente sostitutive della plastica, per robustezza, idrorepellenza e igiene, con un’elevata componente tecnologica, destinati alle confezioni per alimenti e cosmesi e agli imballaggi per l’e-commerce di lusso, usando il più possibile fibre alternative alla cellulosa o di recupero. Una di queste soluzioni è Icelite CleanCut, carta innovativa sviluppata in collaborazione con Easysnap per la produzione di confezioni monodose di liquidi che si aprono con una mano sola, spezzando a metà la confezione poi riciclabile. Un’altra è la Splendorgel High Barrier Technology, carta ultraresistente all’acqua e completamente riciclabile per cartellini usati in luoghi umidi, menù, insegne, poster pubblicitari, cartelloni esterni esposti alla pioggia, o etichette delle piante.
 
Ultimamente, Fedrigoni ha anche lanciato sul mercato Materia Viva, una vasta raccolta di carte di qualità con alto contenuto di materiale riciclato (dal 20 al 100%) e con fibre naturali alternative alla cellulosa. Del resto, da tempo il 100% della carta prodotta da Fedrigoni è certificata FSC, cioè utilizza cellulosa proveniente, oltre che da residui del legno, da foreste correttamente mantenute e rinnovate.

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