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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
20 lug 2021
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Fausto Puglisi, consulente creativo di Cavalli: “Affronto la mia missione con rispetto per Roberto”

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
20 lug 2021

Fausto Puglisi ha svelato la prima collezione di moda maschile che ha disegnato per la maison Roberto Cavalli: in questa occasione lo stilista italiano ha dato il massimo.

Fausto Puglisi - Foto: per gentile concessione di Roberto Cavalli


Il designer siciliano, che ha vestito celebrità come Beyoncé, Lady Gaga e Jennifer Lopez, ha presentato una collezione techno-toscana-rock che ha riscosso un successo immediato.
 
Nato a Messina, antica città fondata dai greci 2800 anni fa, che vanta influenze normanne e gotiche, Fausto Puglisi è lui stesso un creatore di moda composito, che mescola l'esuberanza italiana con la freschezza californiana.

Dopo aver svelato la sua prima collezione di abbigliamento femminile per Cavalli a febbraio, ieri sera ha bissato con la sua prima sfilata di prêt-à-porter maschile per il marchio fiorentino.
 
Abbiamo incontrato lo stilista massimalista per scoprire un po' di più sulle intenzioni che ha per valorizzare Cavalli e sulla sua colorata interpretazione del marchio.
 
FashionNetwork.com: Perché ha deciso di lanciarsi nella moda maschile?
Fausto Puglisi: Sto cercando di rimettere in carreggiata il marchio Roberto Cavalli. Voglio celebrare il DNA di Cavalli, tenendo presente che viviamo in un mondo in cui la percezione delle donne e degli uomini è cambiata. Prendiamo l'esempio del “playboy Cavalli”; è un luogo comune che oggi non vale più. Per me, la giovane generazione si caratterizza per la sua fluidità. Penso che dobbiamo reinventare Cavalli senza alcun confine, un marchio fluido e interattivo tra uomo e donna.
 
Finora sono molto contento della reazione dei buyer, come Selfridges e Neiman Marcus, che hanno adorato entrambi la prima collezione donna che ho presentato a febbraio. Così ho chiamato questa collezione “Season Zero”, perché sia un ponte tra passato e futuro.

Roberto Cavalli - Menswear - Primavera-Estate 2022 - Foto: per gentile concessione di Roberto Cavalli


FNW: Qual è l'idea principale di questa prima collezione per l’uomo?
FP: Il nuovo guardaroba di Cavalli mette in risalto i capi spaiati. Voglio rispettare l'esuberanza del marchio. Sono un italiano che non usa mezzi termini, mi è impossibile trasformarmi in un intellettuale nordeuropeo. Sto cercando di tradurre Cavalli oggi per la Cina e gli Stati Uniti, Londra e Parigi. Ai giovani piace sentirsi forti, senza sembrare dei pagliacci. La sensazione di appartenere a una certa comunità: vivere a New York, andare alla pasticceria “Magnolia” alle 2 di notte - prima del Covid, ovviamente - per ordinare solo un cupcake. E indossare una camicia vintage con pantaloncini acquistati da Nike Town.
 
Gli uomini di oggi si rivolgono al nostro negozio online per acquistare un jeans o una camicia Cavalli che indosseranno con i pantaloni Zara, oppure con la camicia o la felpa del nonno. Vorrei anche sviluppare seriamente il denim e la maglieria, mettendo sotto i riflettori i jacquard - dopotutto, noi creiamo i jacquard più belli d'Italia.
 
FNW: Roberto Cavalli è stato uno dei più grandi designer di stampati della storia della moda, non aveva paura di associare il Rinascimento al rock'n'roll. Come pensa di mettere a frutto questo heritage?
FP: Ho ricordi vividi dei motivi preferiti di mio nonno. Fece parte dei partigiani della Resistenza che liberarono l'Italia dal fascismo. Adorava i militari e i marinai statunitensi che sbarcavano dalle loro navi vestiti con camicie hawaiane. Aveva l’abitudine di indossarne anche lui, per assomigliare ai suoi amici americani, quindi queste stampe sono state una delle mie prime ossessioni estetiche.
 
Per me Cavalli è simile alla Ferrari, ma in una forma molto umana. Non un playboy distante, ma qualcuno che ama il vino, gli amici e i piaceri dei sensi, e che ama i bei jeans. Immagino l'uomo Cavalli in un garage di Brooklyn, con indosso dei jeans nuovi dall'aspetto unto. Molto molto urbano, e più democratico.

Roberto Cavalli - Menswear - Primavera-Estate 2022 - Photo: Courtesy of Roberto Cavalli


FNW: Perché ha collaborato con Mike Tyson?
FP: Ho visitato un museo delle cere a New York prima della pandemia. A quel tempo, stavo disegnando i costumi per Madonna, e potei osservare questa triade: Michael Jackson, Michael Jordan e Mike Tyson, seduti attorno a un tavolo a giocare una partita di Monopoli. Ho pensato al potere delle icone, al Mao di Warhol, al loro potere leggendario. Oggi detesto tutti questi giudizi che riceviamo sui social network. È importante avere una seconda possibilità nella vita, imparare dal passato e ricostruire la propria vita: è quello che ha fatto Mike.
 
E se chiedete a un sedicenne o a un ottantenne chi è Mike Tyson, tutti lo conoscono. Nessuna personalità unisce quanto lui. Quando stavamo girando il video qui a Milano, una delle modelle di 19 anni - che pratica boxe a Londra - aveva persino un accendino con un’immagine di Mike Tyson! È famoso quanto la Statua della Libertà, Marilyn Monroe e la Coca Cola. Un'icona eterna, che ha meritato il suo status.

FNW: È nato nel sud Italia, vero? Come sta andando la sua collaborazione con un brand toscano?
FP: Sono siciliano. Ma la Sicilia è stata a lungo dominata da stranieri: arabi, romani, spagnoli, normanni e britannici. Un territorio dove convivono culture diverse, come a Palermo. È un'isola dove abbiamo sempre avuto empatia e accettato l'idea di vivere insieme. Sono orgoglioso di ricordare che è qui che risiedono le radici di Liza Minnelli, Al Pacino e Lady Gaga. Vede, quando mi sono trasferito a New York a 18 anni, ho incontrato lì mio cugino, e sa dove lavorava? Al ristorante di Robert De Niro.

Roberto Cavalli - Menswear - Primavera-Estate 2022 - Photo: Courtesy of Roberto Cavalli


FNW: Con il suo marchio ha vestito Jennifer Lopez, Madonna, Beyoncé. Chi vuoi vestire con le collezioni uomo Cavalli?
FP: Obama e, oh mio Dio! Mike Tyson ovviamente. De Niro, Pacino e Scorsese. Sono innamorato di lui! E Travis Scott e Kanye.
 
FNW: Qual è il DNA di Cavalli?
FP: Affronto la mia missione con rispetto per Roberto, perché occupo la sua casa di moda e maneggio il suo marchio. Roberto è terribilmente esuberante, ama gli animali, le persone e i dipinti. Abbiamo esplorato a fondo i suoi archivi - per trovarvi i riferimenti più iconici - e stiamo iniziando a metterli in evidenza su Instagram. Vivo ancora a Milano; la nostra sede si trova in Via Bagutta, e abbiamo anche spostato gli archivi a Milano.
 
FNW: Quali sono le scoperte che l’hanno interessata di più tra gli archivi Cavalli?
FP: In generale, il genio di Roberto, soprattutto negli anni '70, quando non era ancora famoso. Prima di vestire Sharon Stone, le star agli Oscar o a Cannes. Ho capito che era molto sincero e umano, che si permetteva di sognare e che lavorava molto duramente per dare vita a qualcosa di nuovo. E i jeans, che usava per raccontare la sua storia. Una personalità singolare e unica, matura e allo stesso tempo ingenua.

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