Fast Retailing: risultati record nel 2021/22, gonfiati dal calo dello yen
Il colosso giapponese dell’abbigliamento Fast Retailing ha annunciato risultati record per il suo esercizio 2021/22, in particolare un utile netto in aumento di circa il 61%, in quanto il calo dello yen ha notevolmente aumentato i suoi guadagni all'estero.

Il gruppo punta a un utile netto di 230 miliardi di yen (1,6 miliardi di euro) per l’anno fiscale 2022/23, contro i 273,3 miliardi di yen dello scorso esercizio, terminato a fine agosto. Ma questa previsione al ribasso (-15,9%) non tiene conto degli effetti di cambio, ha spiegato in un comunicato.
Sempre escludendo gli effetti di cambio, Fast Retailing prevede un utile operativo di 350 miliardi di yen per il nuovo esercizio, vale a dire un aumento del 17,7% anno su anno, dopo un utile operativo di 297,3 miliardi di yen nel 2021/22 (+19,4%).
Il gruppo stima un fatturato annuo di 2.650 miliardi di yen (18,6 miliardi di euro), in crescita del 15,2% rispetto allo scorso esercizio, durante il quale le sue vendite sono state pari a 2.301,1 miliardi di yen (+7,9%).
Fast Retailing ha superato i suoi obiettivi nel 2021/22 e le sue previsioni per il nuovo anno finanziario sono al di sopra delle aspettative del consensus di Bloomberg.
Il gruppo spiega di aver beneficiato nell'ultimo esercizio di una plusvalenza finanziaria netta di 114,3 miliardi di yen (oltre 800 milioni di euro) legata alla conversione in yen dei propri asset in valuta estera, mentre il dollaro è cresciuto di oltre il 25% rispetto alla valuta giapponese dall'inizio del 2022.
Anche le vendite e gli utili del suo brand di punta Uniqlo a livello internazionale sono stati spinti dallo yen debole, ma il marchio ha anche generato "solidi risultati" nelle valute locali, ha sottolineato Fast Retailing.
La crescita annuale di Uniqlo è stata particolarmente significativa nel sud-est asiatico e in Oceania, con un aumento delle vendite di circa il 60%. La label ha ottenuto buoni risultati anche in Nord America ed Europa, esclusa la Russia, dove Uniqlo ha sospeso le attività da marzo a causa della guerra in Ucraina.
In Greater China (Hong Kong e Taiwan incluse), le vendite annuali di Uniqlo sono rimaste pressoché stabili e l'utile operativo è diminuito a causa delle drastiche restrizioni anti-Covid in Cina, che pesano sull'attività economica del Paese.
Per quanto riguarda Comptoir des Cotonniers, il gruppo precisa che il brand ha registrato un aumento delle vendite nell'ultimo esercizio finanziario (senza rivelare l'importo) e ha ridotto notevolmente le sue perdite, "in quanto abbiamo chiuso negozi non redditizi e attuato riforme strutturali".
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