Di
Ansa
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Pubblicato il
9 set 2009
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Fashion Night: uno stimolo per la moda
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Ansa
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9 set 2009
9 set 2009
L'industria della moda prova a fare quello che governi e banche centrali hanno fatto per l'economia: far tornare i consumatori a spendere. E con Anne Wintour, numero uno di Vogue America, nei panni del presidente della Fed Ben Bernanke, lancia il proprio piano di stimolo: la Fashion Night Out, con negozi aperti anche di sera giovedì sera in 13 paesi per dar vita - secondo l'idea di Wintour - a un party globale degli acquisti in grado di unire, per una notte, New York, Parigi, Pechino, Mosca e Rio.
Obiettivo, lasciarsi alla spalle un anno nero per il settore e dare il via ufficiale alla stagione delle sfilate pret-a-porter, che si aprirà a New York proprio giovedì. All'iniziativa una notte per la moda hanno aderito, solo nella Grande Mela, 800 punti vendita che resteranno aperti fino alle ore 23, proponendo aperitivi, ospitando presentazioni e facendo promozione. A Londra saranno 210 i negozi a restare aperti fino a tardi.
"La moda solo a New York impiega 175 mila persone e genera 10 miliardi di dollari di entrate l'anno. E questa industria non esisterebbe se voi non fate shopping", affermano in un video una decina di star, fra cui la Wintour, l'attrice Sarah Jessica Parker e Diane von Furstenberg, presidente del Council of Fashion Designers of America. Per la Fashion Night Out è stata appositamente designata una t-shirt che sarà venduta in tutti i punti vendita partecipanti all'iniziativa, che cade alla vigilia dell'ottavo anniversario degli attacchi terroristici dell'11 settembre.
Il 40% del ricavato dalle vendite della serata a New York sarà devoluto al Memorial dell'11 settembre. "Vogliamo che la gente ricordi quanto può essere divertente fare shopping" osserva Wintour, alla quale è stato dedicato un film-documentario attualmente proiettato nelle sale cinematografiche. In molti all'interno dell'industria della moda ritengono comunque che l'iniziativa non porterà grandi benefici al settore.
A trarne vantaggio saranno solo - affermano - le città che ospitano la Fashion Night Out, che registreranno maggiori entrate per l'utilizzo dei mezzi pubblici. Fra i più critici ci sono coloro che ritengono l'iniziativa solo molto costosa: "Non prevediamo di recuperare neanche lontanamente quanto spenderemo in più per elettricità, sicurezza, catering e retribuzione extra dei dipendenti, osserva - riporta il Financial Times - il rappresentante di un marchio conosciuto a livello internazionale e proprietario di molti negozi in varie capitali.
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