Si è chiusa martedì con 10.686 visitatori la 78a edizione di Expo Riva Schuh, annunciano gli organizzatori in un comunicato. L’edizione precedente di aprile aveva registrato 12. 500 visitatori. “Al di là delle cifre, siamo soddisfatti del volume di affari che hanno sviluppato le nostre aziende”, afferma il presidente di Riva del Garda Fierecongressi, Roberto Pellegrini. Tra le indicazioni più interessanti, si evidenzia un ritorno dei compratori dai Paesi più lontani e in particolare dagli Stati Uniti. Questo trend segnala il ritorno all’acquisto in Europa da parte dei buyer statunitensi, che non cercano più solo prodotti a basso prezzo, ma una proposta che offra un mix vincente.

“È una notizia molto positiva per noi, perché sancisce un’importante inversione di tendenza, dopo un periodo in cui sul mercato sembrava prevalere una logica solo orientata al minimo prezzo. La loro presenza qui a Expo Riva Schuh segna il ritorno verso una fiera che propone invece una selezione di tutta la produzione mondiale, con espositori da Europa, Asia e America Latina, e il giusto mix di prodotti a basso prezzo e proposte che coniugano un buon contenuto moda a costi ridotti. Abbiamo anche rilevato il ritorno dei compratori giapponesi e un numero sempre crescente di buyer russi”, commenta Giovanni Laezza, direttore di Riva del Garda Fierecongressi.

La presenza di buyer e compratori da tutto il mondo è del resto già emersa con chiarezza attraverso i risultati di "O.V.E.R.S. 77", il progetto di ricerca che, sulla base dei dati dell’accredito online dell’edizione di gennaio 2012, ha tracciato un quadro dettagliato del pubblico della manifestazione. I dati di "O.V.E.R.S. 77" hanno così confermato l’alto tasso di internazionalizzazione della fiera: i visitatori rappresentano i 5 continenti, con l’82% di presenze dall’Unione Europea e il 18% dagli altri Paesi. Significativo anche il fatto che quattro visitatori su dieci segnalano la possibilità di incontrare espositori da tutto il mondo come una delle motivazioni per partecipare alla fiera, a conferma dell’importanza della vocazione globale dell’evento.