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AFP
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Pubblicato il
13 gen 2011
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Evasione fiscale: tante celebrità italiane fra cui Valentino sulla lista HSBC
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AFP
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13 gen 2011
13 gen 2011
La lista dei clienti italiani di HSBC in Svizzera sospettati di evasione fiscale contiene nomi di personaggi famosissimi, come lo stilista Valentino o Gianni Bulgari, l'ex titolare del marchio di gioielleria Bulgari, secondo quanto affermato ieri da molti quotidiani italici.
Valentino Garavani - Foto: AFP |
"Il più conosciuto è certamente Valentino Garavani", il celebre stilista conosciuto come Valentino, scrive il “Corriere della Sera”, che ha rivelato questi nomi insieme ad altri quotidiani, tra i quali “La Repubblica”.
Sempre secondo queste testate, anche due società appartenenti a Gianni Bulgari, ex titolare del marchio di gioielleria Bulgari, che ha lasciato il gruppo di famiglia nel 1987, appaiono su questa lista.
Lista nella quale figurano anche i nomi dello stilista Renato Balestra, habitué del jet-set internazionale, o di Elisabetta Gregoraci, la moglie dell'ex manager del team Renault di Formula 1 Flavio Briatore. Secondo i giornali italiani, sono più di 700 le persone che figurano nella cosiddetta “lista Falciani” e che sono interessate da un'inchiesta per evasione fiscale.
La giustizia francese aveva sequestrato il 20 gennaio 2009 al domicilio transalpino di Hervé Falciani, un ex impiegato della filiale ginevrina della banca HSBC, dei file informatici criptati contenenti una lista di conti posseduti da clienti della banca.
La Francia aveva poi trasmesso a maggio 2010 i nomi degli italiani che figuravano in questa lista alle autorità italiane, che ne avevano fatto richiesta. In maggio, la Guardia di Finanza italiana aveva reso noto che le somme detenute dai contribuenti italiani della "lista Falciani" ammontavano a 6,9 miliardi di dollari.
Il governo Berlusconi ha ultimamente intensificato la lotta contro l'evasione fiscale e sta moltiplicando i controlli soprattutto allo scopo di aumentare le entrate dello Stato, che come sempre deve fare i conti con un elevatissimo debito pubblico. Parallelamente, esso ha praticato lo scorso anno una sorta di amnistia contributiva (il cosiddetto “scudo fiscale”) che ha permesso fino al 30 aprile 2010 agli italiani che avessero nascosto dei beni all'estero di regolarizzare la loro posizione in cambio del pagamento di un'ammenda pari al 4% della somma dichiarata.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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