A seguito dei risultati del secondo trimestre che registrano un calo del 30%, Estée Lauder ha deciso di sopprimere 2000 posti di lavoro per restare competitiva. Con 158 milioni di dollari di profitti netti nel secondo trimestre, contro i 224,4 milioni dello scorso anno, il produttore della cosmetica americana si aspetta un anno difficile.

Estée Lauder "Fuchsia Now"

Il settore più colpito è quello dei profumi, che ha visto le vendite crollare del 20,3% , seguito da quello dei cosmetici, -12%. La zona Europa, Medio Oriente e Africa (zona EMEA) è quella che ha maggiormente risentito della flessione, con un calo delle vendite pari al 18,3% a 762,3 milioni di dollari.Gli Stati Uniti, invece, con una flessione del 12, 1%, si sono stabilizzati su vendite per 903,8 milioni di dollari.

Per rassicurare gli investitori davanti a delle cifre che non sono evidentemente rincuoranti, Esté Lauder ha lanciato il 5 febbraio scorso un piano di sviluppo che si riferisce ai prossimi 4 anni. Trai prinicipali obiettivi vi sono il raggiungimento del 60% delle vendite al di fuori degli Stati Uniti. Il gruppo punta molto anche sull’Asia, sull’Europa e sul Medio Oriente.

Estée Lauder ha inoltre annunciato che, in un arco di tempo che va dai 18 ai 24 mesi, si prefigge di economizzare trai 450 e i 550 milioni di dollari, attraverso una riorganizzazione interna che prevede anche un taglio del personale (2000 licenziamenti previsti).

M. Lauder ha dichiarato a tal proposito che: «Questi tagli sull’organico sono resi necessari dal bisogno di ridimensionare e ridurre i costi. Prenderemo le decisioni in merito a tali licenziamenti nel modo più corretto e attento possible e cercheremo di far ridecollare i settori e le zone geografiche in cui siamo attualmente più deboli”.

Di Elena Passeri (Fonte: M. Guinebault)