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Adnkronos
Pubblicato il
5 ago 2009
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Estate: epidemia macchie 'effetto panda' per lei, boom a 20-30 anni

Di
Adnkronos
Pubblicato il
5 ago 2009


Roma, 4 ago. (Adnkronos Salute) - La passione per la tintarella lascia il segno: i raggi solari possono rivelarsi davvero insidiosi per molte italiane, anche giovanissime. "Sono sempre di più le donne afflitte da macchie iperpigmentate, distribuite spesso su fronte, zigomi e area tra naso e labbra, che regalano un poco piacevole 'effetto panda'. Un problema estetico stressante, che arriva a mettere in crisi chi ne soffre, tanto che in alcuni casi si rinuncia alle vacanze al mare, con grande irritazione del proprio compagno amante delle onde". Parola di Riccarda Serri, dermatologa di Milano e presidente della Skineco (Associazione italiana di ecodermatologia), 'bombardata' da richieste di donne 'macchiate', anche sul suo blog.

La Serri racconta all'ADNKRONOS SALUTE il caso di una paziente arrivata quasi alla separazione per colpa dell''effetto panda': "Lei ormai rifuggiva dal sole, lui era un velista". Difficile trovare un compromesso. Quella delle macchie è "una vera epidemia, che contagia anche le ventenni, ma più spesso le trentenni, frutto di un mix tra ormoni, cosmetici errati e cattive abitudini che portano a ipertrattare la pelle, rendendola reattiva - spiega la Serri - Sotto accusa dunque gli ormoni, dalla gravidanza alla pillola, ma anche l'abuso di peeling e acidi tanto di moda in questi ultimi anni. La pelle sensibile o infiammata, sottoposta all'accumulo di luce, risponde con le macchie".

Ma cos'è l'effetto panda? Si tratta di una iperpigmentazione della pelle, "detta melasma o cloasma. Un fenomeno in aumento - concorda Laura Colonna, dermatologa dell'Idi (Istituto dermopatico dell'Immacolata) di Roma - che crea un grosso problema estetico: sono sempre di più le donne che ci chiedono di attenuare o cancellare queste macchie, ma per fortuna crescono anche quelle che hanno imparato a proteggersi dai raggi, applicando le creme solari '50 e più'".

Fra i colpevoli, prosegue la Colonna, "ci sono anche i cosmetici sbagliati, usati mentre si prende la tintarella, ricchi di sostanze che reagiscono alla luce". E se le italiane sembrano aver capito che è meglio difendersi dai possibili danni del sole, spesso le buone abitudini arrivano troppo tardi. "Il melanocita è una cellula bizzosa e permalosa - riprende la Serri - che si irrita se troppo sollecitata o infiammata e risponde scurendosi. Non a caso le chiazze possono manifestarsi su una cicatrice esposta al sole, o dopo che un brufolo è stato grattato e ferito, prima di andare in spiaggia". Quindi anche gli adolescenti con acne farebbero bene a proteggersi.

La cattiva notizia è che "una volta arrivate, non è semplice mandare via queste macchie - dice la Colonna - e spesso c'è il rischio che si ripresentino". Ma questi non sono i soli danni legati alla passione per l'abbronzatura. "Ci sono anche le lentigo solari, chiazzette singole che si presentano su viso o mani, giallastre o desquamate. O la cheratosi attinica. In alcuni casi queste lesioni, se non trattate, possono trasformarsi in tumore della pelle".

Fra le macchie cutanee un posto particolare spetta ai melanomi, "a volte - ricorda la dermatologa dell'Idi - sembrano dei nei scuri, di forma irregolare. Ma attenzione, queste formazioni sospette non vanno mai trascurate". Il consiglio della specialista, di fronte a una macchia nuova o che all'improvviso cambia forma, è uno solo: correre dal dermatologo. "Già durante una visita accurata - spiega - si capisce se si tratta di un problema estetico oppure no. Nei casi sospetti l'epiluminescenza permette di comprendere meglio l'origine e il tipo di macchia. ".

"Se nel caso dei tumori il bisturi rappresenta la soluzione, esistono sistemi per schiarire le macchie: dai farmaci, al tipo di laser usato per rimuovere i tatuaggi, fino alla luce pulsata che riesce ad attenuare bene ad esempio le macchiette tipiche delle mani a una certa età. Buoni anche i peeling superficiali, che non creano danni profondi. Ad esempio - precisa la Colonna - quelli a base di acido retinoico, che ha un'ottima azione schiarente e permette al contempo di rinnovare la pelle".

Dal canto suo, per dire addio all'odiato 'effetto panda', la Serri raccomanda sistemi light e tanta pazienza. "Soprattutto, diffido dei metodi più aggressivi, anche perché al momento la macchia va via, ma se non ci si protegge sempre, anche in città, con lo schermo 50 e più, tende a tornare. Laser e peeling devono sempre essere eseguiti sempre dal medico - raccomanda - e seguiti da una protezione solare continua per almeno 18 mesi".

Fra i migliori alleati delle 'donne-panda', anche gli antiradicali liberi come le vitamina C ed E, i bioflavonoidi "per bocca e localmente", e soprattutto "tanta crema ad altissimo schermo, da usare a piene mani, meglio se arricchita con ossido di zinco. Da spalmare anche in inverno. Perché è bene ricordare che di macchie non si muore - conclude la Serri - ma prevenirle è meglio".

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