Ansa
31 mar 2020
Essilux: lascia supermanager francese, valuta su cedola
Ansa
31 mar 2020
La partita si deciderà tra un anno, ma intanto la parte francese di EssilorLuxottica appare sempre più nell'angolo: dopo il co-direttore finanziario nominato da Parigi, lascia anche il 'numero due' del gruppo sempre di parte francese, Laurent Vacherot. Il vertice resta nelle mani di Leonardo Del Vecchio e Hubert Sagnieres, ma lo scandalo finanziario in Thailandia, che ha coinvolto uno stabilimento Essilor, rende sempre più debole la posizione dei manager transalpini. Con il fondatore di Luxottica, di gran lunga primo azionista al 32,3% del gruppo, che dal 2021 sarà libero dai vincoli di gestione paritaria.

Alcune deleghe operative da tempo sono state demandate a Francesco Milleri e proprio a Vacherot, che le ha passate al vice Paul du Saillant, e per ora poco cambia dal punto di vista gestionale, mentre l'emergenza Coronavirus costringe il gruppo a valutare "se confermare, ridurre o cancellare il dividendo" annunciato il 6 marzo scorso e proposto in 2,23 euro per azione.
Lo deciderà il CdA in una riunione ancora da fissare, che comunque sarà successiva all'assemblea degli azionisti rinviata dal 15 maggio al 25 giugno, a porte chiuse. Le dimissioni di Vacherot erano state al centro dell'acceso CdA di Essilux di inizio marzo, quando il board si era spaccato in due sulla richiesta di un suo passo indietro. Ovviamente pesa il 'buco' che potrebbe costare al gruppo circa 190 milioni e in quella sede, al posto di Hilary Halper, era stato nominato David Wielemans quale co-CFO insieme al confermato Stefano Grassi, mentre sarebbe sempre in corso la ricerca di un nuovo amministratore delegato della holding.
"Si stanno prendendo in considerazione anche candidati interni: la nomina sarà decisa entro la fine del 2020", ripete da tempo il gruppo italo-francese, ma in realtà gli equilibri saranno decisi nella prossima primavera, quando scadranno gli obblighi di gestione condivisa tra la parte francese e Del Vecchio. La ricerca di un amministratore delegato unico non appare particolarmente affannosa e anche i diversi cacciatori di teste ingaggiati avrebbero terminato il loro lavoro. Ma i fondi di investimento non apprezzano l'attuale gestione 'duale' e si dovrà verificare come reagirà la Borsa alle ultime vicende, dopo le debolezze recenti causate anche dal ritiro delle stime 2020 per le incertezze introdotte dall'emergenza sanitaria.
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