24 feb 2016
Esprit torna in rosso
24 feb 2016
Esprit ha reso noto di aver ottenuto vendite stabili a cambi costanti, ma che questo non sarà sufficiente per fargli registrare un utile. Al contrario, nel corso del primo semestre del suo esercizio iniziato l'1 luglio, le cifre del brand sono ancora precipitate, registrando un deficit netto di 238 milioni di dollari di Hong Kong (circa 27 milioni di euro), contro l'utile di 47 milioni ottenuto nel corso dello stesso periodo dell'anno precedente. Un calo della redditività spiegabile soprattutto considerando l'entità delle spese sostenute per il marketing, cresciute di oltre il 27% nel periodo, a 550 milioni di dollari di Hong Kong (64 milioni di euro).
Sul versante vendite, Esprit ha sofferto dei tassi di cambio, sebbene a superfici comparabili in Europa l'attività abbia recuperato slancio. Così, Esprit ha visto calare il fatturato solo dello 0,4% a cambi costanti, a 9,3 miliardi di dollari di Hong Kong (10,3 miliardi di euro). Ma a dati pubblicati, esso diminuisce del 13,1%.
Nel retail e nel wholesale, l'impatto dei tassi di cambio ha pesato rispettivamente per 866 milioni e 499 milioni di dollari, motivando la maggior parte dei cali osservati. Come in passato, Esprit ha sofferto particolarmente nel wholesale, con questo business che è calato del 23,9% a dati pubblicati e dell'11,4% a cambi costanti, arrivando a rappresentare nel periodo circa 3 miliardi di dollari di Hong Kong. Dall'altro lato, il commercio al dettaglio si è ripreso. Grazie a un tempo atmosferico clemente in autunno, le vendite realizzate nelle succursali e nelle concessioni gestite direttamente sono aumentate del 6% a cambi costanti, pesando per il 67,2% sull'attività totale del gruppo, contro il 62,7% dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Una prodezza da sottolineare, tanto più che le superfici di vendita di Esprit sono diminuite ancora del 4,9%.
Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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