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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
2 mag 2019
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Esprit: le vendite scendono ancora, ma le performance migliorano leggermente

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
2 mag 2019

Le vendite di Esprit sono scese ancora nel primo trimestre del 2019, il terzo dell’esercizio fiscale del brand, ma l’azienda sembra pensare che il suo piano di risanamento stia iniziando a dare frutti, anche se c'è ancora del lavoro da fare prima di vedere la luce in fondo al tunnel.

Esprit


Le vendite di Esprit sono scese dell'11,6% in valuta locale, a 3,156 miliardi di dollari di Hong Kong (360 milioni di euro), durante i primi tre mesi dell'anno di calendario. Un risultato prevedibile, visto che l'azienda ha ridotto la propria superficie di vendita del 12,4%. Per la prima volta dal primo trimestre 2017/18, Esprit ha reso noto un calo delle vendite inferiore a quello della superficie di vendita.
 
Questa magra consolazione non sarebbe sicuramente gradita da qualsiasi altro marchio di moda, ma per Esprit, che attraversa notevoli difficoltà da parecchi anni, è già un passo in avanti.

Il calo è ancor meno vertiginoso da un trimestre all’altro: il marchio aveva accusato una discesa del 16,2% nel primo trimestre fiscale (giugno-settembre), poi le vendite erano diminuite di un altro 12,5% nel secondo trimestre. Il che ha messo in prospettiva un calo dell'11,6%.
 
Quste prestazioni in leggero miglioramento sono state generate prima di tutto dalla Germania: una buona notizia, dato che il Paese rappresenta il mercato più importante del brand, con il 49% dei ricavi. Le vendite vi sono calate “solo” dell’8,6%, un dato pressoché eequlivalente a quello della riduzione degli spazi di vendita (8,4%). Le vendite in Germania sono diminuite del 12,2% nei primi 9 mesi dell’esercizio.
 
Nel resto d’Europa, le vendite in valute locali sono scese dell’8% nel terzo trimestre, mentre lo spazio di vendita è stato ridotto dell’11%.
 
Al contrario, in Asia-Pacifico il calo dei ricavi è più importante, anche se deriva principalmente dal fatto che la società ha lasciato l'Australia e la Nuova Zelanda lo scorso settembre nel quadro del suo piano di ristrutturazione. Tuttavia, il calo dei ricavi del 35,2% supera la riduzione del 29,6% degli spazi di vendita.
 
Per quanto concerne le vendite online, contrariamente ad altri suoi competitor, il marchio fondato nel 1968 a San Francisco e con sedi odierne a Ratingen in Germania e a Kowloon a Hong Kong, non riesce a decollare, arrivando persino a registrare un calo in questo canale. I ricavi derivanti dalle vendite sul Web sono scesi del 7,9%, a 861 milioni di dollari di Hong Kong (97,95 milioni di euro). L’e-shop Europa, che comprende la Germania e il resto d’Europa, rappresenta il 96,3% di tutte le vendite online, ma mostra comunque un calo del 6% da un anno all’altro. Esprit ha tuttavia sottolineato che la diminuzione è meno importante dell’anno precedente.
 
L’azienda ha anche dichiarato di concentrarsi sull'attuazione del suo piano strategico per ritrovare crescita sostenibile e redditività a lungo termine e afferma di sentirsi incoraggiata dai miglioramenti osservati da un trimestre all'altro.
 
Nonostante tutto, il marchio ha anche sottolineato che la chiusura strategica delle boutique non redditizie “causerà una pressione sul nostro flusso di cassa a breve termine, e siccome altre iniziative sono ancora in corso a questo stadio, ci vorrà del tempo perché i corrispondenti miglioramenti per il marchio e i suoi prodotti siano visibili ai nostri clienti, per far sì che ritornino nei negozi Esprit”.

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