Esprit, in piena riorganizzazione, cambia direttore finanziario
All'opera dal 2012 per Esprit, Thomas Tang Wing Yung si è dimesso da direttore finanziario (CFO) del brand dal 21 ottobre, indicando ragioni personali che gli impediscono di rimanere in Europa. La notizia è stata rivelata da un comunicato stampa della catena di abbigliamento di origine tedesca quotata alla Borsa di Hong Kong, che è attualmente è molto presa dall’attuazione di un piano di razionalizzazioni.

Non c'è mai stato alcun disaccordo con il consiglio di amministrazione, assicura Thomas Tang Wing Yung nel comunicato. È Johannes Georg Schmidt-Schultes ad aver acquisito queste funzioni. Il manager 53enne operava fino a quel momento come direttore finanziario del produttore londinese di materiali da costruzione BMI. In passato, il dirigente tedesco, che ha conseguito un dottorato in finanza, ha lavorato per il gruppo Apleona nel settore immobiliare e per il produttore di pneumatici austriaco Semperit. Dal 2007 al 2011 è stato il vice direttore finanziario dell’azienda australiana di telecomunicazioni Telstra, ma ha anche lavorato per T-Mobile in Gran Bretagna e in Austria.
Esprit gli verserà uno stipendio di 600.000 euro con un ulteriore bonus prestazionale che potrà raggiungere i 300.000 euro. Il CFO riceverà anche due milioni di stock options.
Esprit ha anche cambiato responsabile delle vendite all’ingrosso in Europa meridionale (area che comprende la Francia, l'Italia, la Spagna e il Portogallo). Jesus Gil Caballero, che è entrato in carica quest'estate, era dal 2014 il responsabile dello sviluppo della zona iberica. Si tratta dunque di una promozione interna per il dirigente, con precedenti esperienze in DBApparel e nelle società Energizer e Redbull. Caballero sostituisce Nicolas Dehelly, che era in carica dal 2016.
Una perdita di 248 milioni di euro nel 2018-19
L’insegna tedesca di prêt-à-porter deve affrontare da diversi anni un calo delle vendite. Tuttavia, nel corso dell’esercizio chiusosi lo scorso 30 giugno, i risultati di Esprit sono stati migliori del previsto. Il deficit è stato pari a 2,14 miliardi di dollari di Hong Kong (248 milioni di euro), pari al 16% in meno dell’esercizio precedente, ma ancora piuttosto pesante. E quindi nonostante un fatturato a 12,9 miliardi di dollari di Hong Kong (1,49 miliardi di euro) che ha superato le attese degli analisti, il marchio tedesco non ha motivo per festeggiare.
La domanda ora è capire fino a che punto le proteste che scuotono Hong Kong avranno un impatto sulle vendite e gli utili del gruppo, anche se Esprit realizza solamente il 9,5% del proprio fatturato in Asia. Il mercato tedesco, che rappresenta poco più della metà delle sue vendite, è diminuito del 12,8%, da confrontare con la riduzione del 14,8% della superficie di vendita nello stesso periodo. Negli altri Paesi europei, la situazione è simile: le vendite al dettaglio di Esprit sono diminuite del 7,6% e le superfici di vendita dell’8,8%.
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