Ermenegildo Zegna fa squadra con Fear of God
Ai giorni nostri, non si contano più le collaborazioni, le edizioni limitate, i pop-up... Che spesso fanno molto rumore mediatico per ben poco, almeno quando si dà un'occhiata ai prodotti più da vicino.
Invece, lunedì, a Parigi, abbiamo scoperto una piacevole eccezione a questa regola: la collaborazione un po’ improbabile — ma assolutamente coerente — tra il marchio milanese Ermenegildo Zegna e l’etichetta Fear of God, che ha sede a Los Angeles. Un incontro d'avanguardia che unisce comfort, eleganza, disinvoltura e distinzione.
Ma soprattutto un incontro al vertice. Zegna è uno dei principali marchi di prêt-à-porter maschile d’alta gamma, un vero colosso della moda uomo. D’altra parte, il successo di Fear of God sulla scena hipster di Los Angeles non sembra destinato ad interrompersi. Ma la collaborazione è il palese risultato di un dialogo del tutto equilibrato tra due stilisti opposti in tutto — da un lato, Alessandro Sartori, il maestro sarto a capo dello studio creativo di Zegna, dall’altro, Jerry Lorenzo, il fondatore di Fear of God.
Questi buoni rapporti si esprimono già nel logo della collaborazione: un grande Zegna in grassetto, declinato nel font tipografico di "Fear of God". Oltre il 95% dei tessuti della collezione proviene dai leggendari stabilimenti Zegna; invece, Fear of God ha fornito il denim e i dolcevita in cotone leggero.
Come silhouette, i vestiti sono molto più ampi della figura abitualmente proposta da Ermenegildo Zegna: le spalle sono particolarmente cadenti, la vita non è mai segnata. Quanto ai completi (blazer di pelle a doppio petto, o declinati in gessati di lana da rock star, privati dei risvolti del colletto), essi ricordano Pierre Cardin. Gli outfit, nel complesso, traboccano di ispirazioni che vanno da Miami Vice a Superfly.
Una cura particolare è stata dedicata ai dettagli, in particolare a livello del collo. Su alcuni top di seta — meravigliosi — polsini e colletti sono dotati bordi a coste con cerniera.
“Da un punto di vista culturale, abbiamo riscontrato una mancanza nel mondo della sartoria contemporanea. Abbiamo capito che per molti uomini il sarto ha qualcosa di un po' intimidatorio. L’idea? Creare una collezione tale per cui un ragazzo che indossa felpe con cappuccio possa considerare l’universo della sartorialità sullo stesso piano”, spiega Jerry Lorenzo.
I due uomini si sono conosciuti un anno e mezzo fa a Milano; hanno iniziato a collaborare quasi subito, ma senza fretta, senza porsi scadenze nel breve termine.
“Conoscevo il lavoro di Jerry e mi piaceva la sua raffinatezza. Quello che chiamo abbigliamento sportivo in stile americano, ma con standard di qualità molto elevati: bei colori e bei materiali. Mi chiedevo cosa succederebbe se considerassimo il mercato in modo diverso? E cosa potremmo rispondere al ragazzo che vuole costruirsi un guardaroba, ma non sa dove andare?”, spiega Alessandro Sartori, durante un'anteprima esclusiva concessa a FashionNetwork.com in una dimora privata nel Marais.
La collezione è piena di bellissimi cappotti Chesterfield a quadri, vivaci giacche di camoscio e gilet di velluto. I risvolti dei colletti sono spesso molto larghi, molto bassi. Molti pantaloni sono tenuti in vita da cinture molto larghe; sovente le giacche sono indossate con camicie con il collo abbottonato.
“Un sartorialtà facile e leggibile”, perché “un look troppo su misura non parla alla mentalità della nostra generazione”, afferma Jerry Lorenzo.
Siamo a casa di Zegna: i tessuti sono magnifici. Un bel Donegal, non in tweed, ma in maglia elegante, indossato — siamo anche a casa di Fear of God — con pantaloni della tuta.
La denominazione ufficiale della collaborazione? “Fear of God exclusively for Ermenegildo Zegna XXX”, con la tripla X che richiama la linea d’alta sartoria della firma italiana. In totale, 39 look, accessoriati con mocassini in camoscio grigio naturale e incantevoli stivaletti. I piani sono di distribuire la collezione in oltre 30 negozi Zegna, nei grandi magazzini e sulle piattaforme di vendita online di tutto il mondo.
“A dire il vero, abbiamo iniziato a lavorare con un budget abbastanza leggero. Ma la collaborazione è andata così bene! E ci offre la possibilità di raggiungere una nuova clientela... Quindi abbiamo deciso di impegnarci profondamente in questo progetto”, precisa Gildo Zegna, il CEO del marchio di origine piemontese, che nel 2008 ha spostato la sede a Milano.
In breve: una partnership che scaturisce da due stilisti che hanno collaborato veramente — il lavoro di squadra al suo meglio.
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