8 apr 2021
Ente Moda Italia, i saloni internazionali chiudono in positivo
8 apr 2021
Ente Moda Italia chiude in positivo i saloni di febbraio-marzo a Mosca, Seul e Tokyo, andati in scena con un format inedito, che ha previsto la presenza in fiera dei soli campionari affidati a partner locali, per l’impossibilità degli imprenditori italiani di essere presenti in loco a causa dell’emergenza sanitaria.
“In questo successo hanno avuto un ruolo determinante il legame con agenti e showroom locali, la forte sinergia con le associazioni di Confindustria Moda e il supporto di Agenzia Ice”, spiega il presidente di Emi, Stefano Festa Marzotto. “Considerando l’evolversi della situazione, con la campagna vaccinale in grande crescita”, aggiunge, “ci auguriamo di poter tornare a viaggiare e riproporre la partecipazione diretta delle aziende italiane e dei loro rappresentanti alle manifestazioni di settore”.
Al Cpm di Mosca, che dal 22 al 25 febbraio ha ospitato 45 marchi italiani tra i 550 presenti da 17 Paesi, sono stati registrati 10.700 buyer. “Il salone si è chiuso comunque con un buon feedback con ordini fatti in fiera ma anche contatti che poi si sono trasformati in showroom e nuovi clienti: alla fine siamo riusciti a mantenere i numeri della scorsa stagione e per noi è veramente un ottimo risultato”, commenta Paolo Mason, titolare Plissé Spa.
A Seul, gli Italian Fashion Days in South Korea hanno accolto dal 17 al 20 febbraio 26 brand italiani presso il building High Street Italia. “A Cpm abbiamo trovato un mercato russo ancora fortemente interessato al nostro prodotto. Per quanto riguarda Seul, nonostante la flessione del mercato e il fatto che le piccole boutique abbiano fortemente risentito delle chiusure temporanee, i grandi gruppi riescono ancora ad essere supportati da budget significativi. Sicuramente continueremo a partecipare a questi eventi”, dice il titolare di Nipal, Amedeo Rocchini.
Il 10 e 11 marzo è andata in scena nella capitale giapponese la quarta edizione di Project Tokyo, negli spazi dell’Hikarie Hall nel quartiere di Shibuya. “La nostra presenza fisica in fiera, tramite il nostro collaboratore locale, è stata ben ricompensata dall’acquisizione di nuovi contatti (o conferma di quelli già esistenti), che si sono concretizzati in appuntamenti da sviluppare nelle settimane successive. Le fiere fisiche restano importanti: le vetrine digitali sono un supporto alla vendita ma presentano comunque un limite, soprattutto per il settore moda”, sostiene Giulio Nason, marketing manager di Olip Spa.
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