3 nov 2020
Elena Mirò si rinnova: nuovo logo e taglie a partire dalla 42
3 nov 2020
Per il suo trentacinquesimo compleanno, il marchio del gruppo Miroglio specializzato in grandi taglie cambia pelle, pur restando fedele al concetto di inclusività insito nel proprio DNA. Un cambiamento che parte da un nuovo logo e arriva a nuove taglie, passando per un progetto di lungo periodo che coinvolgerà designer e creativi rinomati. L’obiettivo dichiarato è rinfrescare l’offerta donandole un tocco più fashion.

Nel 2019 il gruppo cuneese Miroglio aveva già modificato il proprio logo. Ora è la volta del suo brand per taglie forti, che dal 2020/21 mostrerà un emblema più contemporaneo, dal design pulito, sviluppato con uno stile dinamico. Il lettering viene rivisto con un font più semplice, maiuscolo, a caratteri dorati su fondo nero, per fornire maggiore incisività ed equilibrio, nelle intenzioni della label.
“Questo nuovo logo corona un lavoro di tre anni, nel corso dei quali abbiamo totalmente ripensato il brand offrendo un prodotto più giovane e contemporaneo. Oggi le collezioni sono meglio strutturate, con un minor numero di pezzi e la rete dei nostri negozi è stata rinnovata per il 60%”, racconta a Fashion Network il direttore del brand, Martino Boselli.
Un restyling che segna anche dal punto di vista grafico la trasformazione di Elena Mirò. Infatti, l’etichetta piemontese, che vanta 176 monomarca nel mondo, dei quali 97 in Italia, 52 tra Spagna e Portogallo, 12 in Francia e 8 in Russia, aveva in precedenza come best-seller la taglia 52, “ma oggi è diventata la 48, che sta per essere soppiantata dalla 46”, indica il manager. In un simile contesto, Elena Mirò ha deciso che a partire dalla collezione Autunno-Inverno 2021/22 estenderà la gamma taglie, che non partirà più dalla 46, ma dalla 42, e arriverà fino alla 58. “Elena Mirò è da sempre un brand inclusivo. Oggi più che mai si va verso un concetto di bellezza femminile sempre più articolato, in cui l’inclusività diventa un valore e un punto di forza”, aggiunge Boselli.

“Quando siamo nati 35 anni fa”, prosegue il Brand Manager, “l'idea era di servire le persone che rimanevano escluse dal sistema. Oggi la situazione è cambiata. Non esiste più alcuna reale distinzione di taglie. Le clienti si aspettano di trovare tutte le taglie nei nostri negozi. Abbiamo quindi scelto di estendere la nostra immagine ai numeri più piccoli, poiché il concetto di donna cosiddetta "normale" si sta ormai avvicinando alle taglie 44-46”, spiega.
“Abbiamo posto un accento particolare sulla qualità eliminando il poliestere e introducendo la linea "Piazza della Scala" con materiali preziosi come la seta e il cashmere”, continua Boselli. La percezione qualitativa è aumentata, mentre i prezzi, posizionati in un segmento premium allineato a marchi come Liu Jo, Maje o Twinset, non sono cambiati. Questa evoluzione ha consentito ad Elena Mirò di ringiovanire la propria clientela e accogliere nuove clienti meno focalizzate sulle taglie forti. “Ciò che le donne cercano con Elena Mirò è la portabilità perfetta, che è sempre stata la nostra specialità per cui siamo rinomati. Quello che ci manca, invece, è uno stile leggermente più trendy”, sottolinea Boselli.
A questo scopo, Elena Mirò annuncia novità sul piano creativo. A partire dalla prossima collezione, il brand conclude la collaborazione – d’immagine e stilistica – con l’attrice e presentatrice spagnola Vanessa Incontrada (che disegnava la collezione insieme al Fashion Director della casa di moda Roberto Baracco) per avviare una serie di collaborazioni con designer di primo piano che porteranno allo sviluppo di capsule collection presentate ogni stagione, in collaborazione con lo stesso Baracco. Il primo nome sarà annunciato entro una decina di giorni. Non viene escluso che Elena Mirò possa rientrare nel calendario milanese delle sfilate.

Per quanto riguarda il futuro degli affari nel breve periodo, il direttore del marchio ammette che “la situazione non potrà migliorare”, tanto più che i principali mercati di Elena Mirò al momento sono tra quelli più colpiti dalla pandemia in Europa: Italia, Spagna e Francia.
“In settembre, il traffico nei nostri negozi è diminuito del 25% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In ottobre è crollato del 55%. Fortunatamente, le misure prese durante il primo lockdown, con l'invio di 'Smart box' alle clienti contenenti una selezione di modelli, e il continuo dialogo instaurato tra negozi e clienti tramite WhatsApp sono stati ben accolti e ora rappresentano il 10% delle nostre vendite totali”, conclude Martino Boselli.
Con Dominique Muret
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