28 mag 2020
Effetto Covid su cassa integrazione tessile-moda: in aprile triplicata sull'intero 2019
28 mag 2020
La moda corre ai ripari con un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali. Nei primi quattro mesi dell’anno, l’Inps ha autorizzato oltre 50 milioni di ore di cassa integrazione alle aziende del tessile-moda, di cui 47 milioni nel solo mese di aprile, più del triplo rispetto all’intero 2019 fermo a circa 15 milioni.
A dirlo è il Centro Studi di Confindustria Moda che ha rielaborato i dati Inps per Sistema Moda Italia. L’impennata è un effetto del lockdown causato dal Covid-19 e mostra come gli imprenditori vogliano “mantenere attive le proprie imprese e preservare i posti di lavoro”, spiega il presidente di SMI, Marino Vago.
Ma la mancanza di ordinativi e lo stop delle attività produttive hanno reso urgente il fabbisogno di liquidità da parte delle imprese. “Auspico una maggiore collaborazione tra le varie parti della filiera, per mantenere un sano equilibrio di ruoli e di risultati. Il Governo deve essere un indispensabile partner di sostegno, riconoscendo l’importante ruolo economico del settore”, aggiunge Vago.
La cassa integrazione ordinaria è stata la tipologia più richiesta, passata da 9.474.391 ore del 2019 a 48.790.881 del periodo gennaio-aprile 2020. Calano, invece, le ore di cassa integrazione straordinaria e aumentano, seppur in modo meno considerevole, quelle in deroga.
Il 54,8% delle ore richieste fa capo all’abbigliamento, mentre il tessile copre una fetta minore pari al 45,2%. Il maggiore destinatario è la manodopera operaia con il 65,6% delle ore totali autorizzate, di cui il 35,5% per gli operai tessili e il 30,1% per gli operai dell’abbigliamento. Il 15,1% delle ore autorizzate per gli impiegati riguarda il settore tessile, il restante 19,3% l’abbigliamento.
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