Edward Enninful lascia British Vogue, assumendo un ruolo di consulente globale
Per dirla coi Queen, Another one bites the dust, ovvero un altro mangia la polvere. Edward Enninful sta infatti per uscire da British Vogue (o Vogue UK, che dir si voglia, l’edizione della storica rivista che esce nel Regno Unito). Lo ha reso noto lo stesso magazine. Enninful diventa così l'ultimo redattore capo di Vogue a lasciare il proprio incarico negli ultimi anni.

Enninful passerà a un nuovo “ruolo di consulente globale”, che gli consentirà di avere “la libertà di intraprendere progetti creativi più ampi”, secondo un promemoria che lo stesso redattore e stilista britannico nato in Ghana nel 1972 ha inviato allo staff della pubblicazione che ha gli uffici a Londra.
Enninful sta già guardando avanti. La notizia arriva 12 giorni prima che Enninful, il primo direttore di colore alla guida di Vogue, vada ad orchestrare un grande show di moda a Firenze durante Pitti Uomo, intitolato “Runway Icons” e sostenuto dalla principale boutique ed e-tailer della città: Luisa Via Roma.
Significativamente, la notizia della sua partenza è stata rivelata per la prima volta su Vogue Business, l'house organ ufficiale di Condé Nast, un tempo grande impero di riviste con sede a New York, che controlla Vogue, Vanity Fair, Glamour, GQ, House & Garden e altri titoli.
Enninful è stato nominato direttore (Editor-in-Chief) di British Vogue nel 2017, ottenendo consensi per il suo passaggio verso una direzione visiva, anche se meno per il contenuto scritto. Sebbene alcune testate mediatiche abbiano interpretato la misura come una promozione, la maggior parte delle persone la vedrà come Enninful che viene diplomaticamente messo da parte.
La sua nomina è avvenuta durante un periodo di salasso senza precedenti alla Condé Nast, che ha visto il gruppo licenziare i direttori di Vogue in Cina, Francia, Germania, Italia e Spagna e poi non sostituirli più. Invece, è stato creato il nuovo titolo di responsabile dei contenuti editoriali e affidato a una serie di redattori junior - tutti alle dirette dipendenze di Anna Wintour - per dirigere le rispettive riviste.
Da oggi gli unici caporedattori a dirigere Vogue – a parte Wintour – sono quelli delle edizioni del magazine che vengono pubblicate su licenza, come il fortunato Vogue Arabia.
In quello che è stato in effetti un massiccio provvedimento di riduzione dei costi, l’edizione britannica di Vogueè stata l'unica testata importante a sfuggire al ridimensionamento, con Enninful che ne ha mantenuto il ruolo di caporedattore, pur riferendo sempre a Wintour, Global Chief Content Officer di Condé Nast e direttrice di Vogue America. Edward continuerà a riportare direttamente ad Anna in futuro.
In effetti, l'altro ruolo che Enninful affiancava a quello nella redazione di Vogue UK era quello di gestire le riduzioni dei costi presso Condé Nast in Europa, dove gli stessi articoli e servizi fotografici di moda hanno improvvisamente iniziato ad apparire in più edizioni di Vogue, anche se tradotti nelle lingue locali.
Ancora più notevole è il fatto che Enninful non sarà sostituito da un altro caporedattore, ma assisterà invece nella ricerca di un responsabile dei contenuti editoriali di Vogue UK.
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