21 dic 2015
E-commerce: Washington alza i toni nei confronti di Alibaba
21 dic 2015
I sistemi anti-contraffazione adottati dal gigante cinese sarebbero troppo lenti, opachi e complessi da utilizzare, secondo gli USA. La piattaforma Taobao è particolarmente interessata dalle risultanze di una relazione della direzione del commercio degli Stati Uniti.

Sebbene il rapporto riconosca che il leader cinese delle vendite online abbia implementato degli strumenti per lottare contro la vendita di falsi, esso segnala tuttavia che un grande numero di marchi americani giudicano questi strumenti poco efficaci e trasparenti. Gli States denunciano infatti ormai da anni e con regolarità un'eccessiva benevolenza del gruppo nei riguardi della contraffazione.
Ciononostante l'agenzia di governo degli Stati Uniti non ha voluto aggiungere Alibaba alla sua lista nera dei mercati della contraffazione. Lista dalla quale il gruppo asiatico è uscito nel 2013. Subito dopo, Alibaba ha mosso i primi passi sul mercato a stelle e strisce.
"Dovrebbero essere quelli che offrono gli standard più alti", lamentava a novembre su CNBC Juanita Duggan, presidente dell'associazione americana dell'abbigliamento e delle calzature (AAFA). "Non riusciamo a comprendere perché non sia nel loro interesse (di Alibaba, ndr.) di lavorare e cooperare con noi a un processo che permetta di creare un mercato integrato”.
Nel proprio esercizio chiuso a fine marzo, Alibaba ha generato un giro d'affari di 11,2 miliardi di euro (76,2 miliardi di yuan), ottenendo una spettacolare progressione del 45% in un anno. Le vendite su dispositivo mobile hanno invece rappresentato la cifra di 2,61 miliardi di euro (17,8 miliardi di yuan), con un boom di un +514%.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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