Duvetica in cerca di investitori per uscire dalla crisi
Il marchio trevigiano di piumini Duvetica solo pochi anni fa poteva vantarsi di registrare crescite annue del 30%. Oggi invece, bloccato da un aumento dei costi e dal calo delle vendite, il marchio di Mogliano Veneto ha chiesto di essere posto in concordato preventivo. Questa procedura di salvaguardia gli ha permesso di continuare l’attività e contemporaneamente di poter negoziare con i creditori.
Le due società del gruppo, Duvetica Industrie e Duvetica Retail, ne hanno fatto richiesta a metà maggio presso il tribunale di Treviso e quello di Venezia. L’azienda ha tempo fino alla metà di ottobre per presentare un piano industriale.
“Il concordato in continuità ci protegge per il tempo necessario a trovare una soluzione. Stiamo già trattando con degli investitori per ristrutturare l’azienda”, ha detto a FashionNetwork.com Stefano Rovoletto, uno dei fondatori della società e AD di Duvetica.
Nato nel 2004, Duvetica era riuscito ad emergere in pochi anni nel settore ad alta competizione dei piumini, puntando su un concept monoprodotto senza marchio di qualità. Molto riconoscibile per i suoi piumini morbidi e leggeri dai colori intensi e brillanti, la label è arrivata presto al successo, impegnandosi in investimenti importanti, tanto da aver assunto l’archistar giapponese Tadao Ando per realizzare le sue boutique e lo showroom.
“Il marchio funzionava molto bene, ma non siamo riusciti a mantenerci in carreggiata coi nostri piani di sviluppo a causa del calo delle vendite e dell’aumento dei costi generati per aprire dei negozi monomarca. Due elementi che hanno avuto una conseguenza negativa sui nostri conti”, prosegue.
Duvetica era esploso soprattutto in Giappone, suo primo mercato, seguito dalle nazioni di lingua tedesca, e poi da Italia, Cina, Russia e Stati Uniti. Nel 2013 era distribuito presso 2.500 dettaglianti nel mondo, e generava un fatturato di 34,8 milioni di euro. Oggi precipitato a 22 milioni...
Dei sei negozi monomarca inaugurati in questi ultimi anni, ne sono rimasti solo tre (Tokyo, Kitzbühel e Milano), mentre quelli di Courmayeur, Sylt e Gstaad sono stati chiusi.
Secondo la stampa locale, Duvetica ha comunque acquistato nel 2014 un prestigioso palazzo a Venezia per realizzare la propria sede. Un progetto che “non ha niente a che vedere con l’attività del marchio”, taglia corto Stefano Rovoletto.
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