14 giu 2012
Due pretendenti per le profumerie Limoni
14 giu 2012
Rilevata nel 2006 dal fondo di private equity inglese Bridgepoint, la catena Limoni, che opera in Italia attraverso 450 negozi e ha fatturato 352 milioni di euro nel 2011, è da qualche anno in grandi difficoltà finanziarie, con circa 400 milioni di euro di debiti. Sotto pressione con le banche, Bridgepoint aveva proposto recentemente un nuovo investimento, ma il suo piano di rilancio era stato respinto dalle banche creditrici, costringendo il fondo inglese ad avviare la cessione delle profumerie Limoni. Secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, Bridgepoint tornerebbe in pista affiancato dal fondo di Private Equity Orlando, specializzato in ristrutturazioni. Il loro progetto prevedrebbe l’iniezione di 40 milioni e un controllo paritario della società.
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Da parte sua, anche il gruppo Coin si era dichiarato interessato a rilevare la catena Limoni. Secondo fonti finanziarie avrebbe fatto pervenire alle banche creditrici un’offerta insieme al suo azionista BcPartners. Lunedì si svolgerà l'assemblea degli azionisti di Limoni, chiamata a deliberare sulle perdite. Nel contempo, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, è stato arrestato la settimana scorsa l’ex proprietario di Limoni, Pio Francesco Borghetti, assieme ad altre tre persone per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta, appropriazione indebita e reati fiscali, secondo l’accusa della procura di Como che sta indagando sul caso.
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