18 dic 2013
Droni: un americano sviluppa dell'abbigliamento invisibile
18 dic 2013
L’artista statunitense Adam Harvey si è lanciato nella produzione di vestiti e accessori che ingannano il sistema di visualizzazione termico dei droni. Una tecnologia "furtiva", che rende chi li indossa scarsamente percettibile o addirittura invisibile (un po' tipo aereo Stealth) ai droni. L'invenzione punta a sensibilizzare l'opinione pubblica sul come questi droni verrebbero visti dall'altra parte dell'Atlantico, rappresentando per molti americani un congegno che va ad invadere la sfera della vita privata.
Un reportage della catena RT America sul lavoro di Adam Harvey
Maglioni, cappucci, sciarpe, burqa… Questi capi, proposti fra i 350 e i 2.500 dollari, permettono di sviare l'immagine a sensori termici utilizzata dai droni. Da tempo molto criticata per la moltiplicazione degli attacchi effettuati per mezzo di droni in Medio Oriente, la Casa Bianca deve infatti affrontare l'ansia e l'inquietudine che l'utilizzo di questi aerei-spia sul suolo statunitense ha suscitato ai cittadini americani. E le recenti rivelazioni sull'agenzia nazionale americana per la sicurezza (NSA) sono venute a rafforzare queste preoccupazioni.
Una dimostrazione della consegna di Amazon tramite l'utilizzo di droni
La possibilità che un grande numero di droni potesse essere massicciamente dispiegato su tutta l'America è diventata certezza quando Jeff Bezos, CEO di Amazon, ha reso nota la concreta strategia del brand di procedere in futuro a realizzare consegne con questi velivoli senza pilota. Ma Amazon è stato subito riportato sulla terra dai dirigenti dell'aviazione americana, che hanno ricordato come l'utilizzo di questo tipo di dispositivi sia in realtà vietato.

Da ricordare che, tempo prima, già Domino Pizza aveva cercato di concretizzare lo stesso sogno di Amazon nello scorso mese di giugno, e allo scopo aveva realizzato un video dimostrativo pubblicitario. Ma l'idea era apparsa qualche settimana prima ancora in Francia, grazie alle Poste Francesi e sotto forma di “pesce d'aprile”, in una pubblicità finta realizzata con la complicità della stampa quotidiana.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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