Dr Martens continua la sua corsa nonostante un anno difficile
Dr Martens ha reso noto i primi risultati finanziari dalla sua quotazione in Borsa, che spiegano bene i motivi per cui tale operazione sia stata un così grande successo. Nel corso dell’esercizio chiuso il 31 marzo, i ricavi del marchio sono aumentati del 15% e l’EBITDA è cresciuto del 22%, nonostante la chiusura dei negozi fisici per diversi mesi e le difficoltà incontrate dal settore calzaturiero dall'inizio della pandemia.
La società ammette di aver avuto un anno difficile, ma il suo CEO Kenny Wilson afferma che "la nostra strategia sta dando i suoi frutti. Siamo sempre focalizzati sulla vendita diretta e per contrastare l'impatto delle restrizioni legate al Covid-19 sul retail, abbiamo concentrato gli sforzi per ampliare il nostro store online, che ha registrato una crescita dei ricavi del 73%".
Il fatturato della società, dunque, è aumentato del 15%, o del 16% a tassi di cambio costanti, raggiungendo i 773 milioni di sterline (902,62 milioni di euro). In crescita del 22%, l'EBITDA ha raggiunto 224,2 milioni di sterline (261,8 milioni di euro), mentre l'utile rettificato ante imposte è balzato del 34% a 151,4 milioni di sterline (176,79 milioni di euro). L'utile netto, invece, è sceso del -52% a 35,7 milioni di sterline (41,69 milioni di euro), a causa di eventi eccezionali per oltre 80 milioni di sterline (93,42 milioni di euro) legati all’ingresso in Borsa della società.
L'azienda ha performato bene in tutte le regioni. Il fatturato è salito del 17% in EMEA, con Germania in testa, e nelle Americhe e del 7% in Asia-Pacifico, dove la crescita più lenta si è avuta in Giappone, mercato principale della regione; in Cina le vendite sono salite del 46%.
La vendita diretta, che rappresenta il 43% del totale, ha perso due punti percentuali a causa della chiusura dei negozi di proprietà del marchio. Le varie restrizioni hanno portato a un calo del -40% del canale retail, che ha totalizzato 99,7 milioni di sterline (116,42 milioni di euro, 13% del totale), mentre l'e-commerce è balzato del 73%, arrivando a rappresentare il 30% del fatturato totale. Il wholesale ha registrato un aumento del 18% a 437,9 milioni di sterline (511,33 milioni di euro), grazie ai buoni risultati dei pure player delle vendite online e agli ordini di "clienti solidi" negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda il futuro, rimangono valide le previsioni pubblicate dalla società in occasione del suo ingresso in Borsa, con una stima di crescita di circa il 20% per l’esercizio fiscale 2022, mentre a partire dal 2023 l’azienda prevede progressioni di circa il 15% nel medio periodo. L’e-commerce, da parte sua, dovrebbe arrivare a pesare per il 40% sul giro d’affari totale.
Infine, il gruppo ha annunciato l’intenzione di potenziare le sue misure di tutela dell’ambiente e punta ad arrivare a zero emissioni di carbonio entro il 2030; la totalità dei prodotti del brand saranno realizzati a partire da materiali sostenibili entro il 2040.
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