Il marchio britannico di calzature Dr. Martens, le cui performance negli ultimi mesi sono state colpite dalla crisi economica globale, è sceso di circa il 25% a Londra, dopo aver annunciato risultati deludenti e previsioni al ribasso.

L'azienda sta affrontando "significativi problemi operativi che creano un collo di bottiglia nel (suo) nuovo centro di distribuzione" a Los Angeles, oltre a vendite dirette negli Stati Uniti, considerato mercato chiave per l’azienda, "più deboli del previsto, in parte a causa del clima eccezionalmente caldo per la stagione", sottolinea il direttore generale Kenny Wilson.
 
Di conseguenza, il brand ha annunciato risultati peggiori del previsto per il terzo trimestre, che si è concluso alla fine di dicembre, a 335,9 milioni di sterline, e ha abbassato le sue previsioni di fatturato per l'intero anno fiscale (dovrebbe crescere dall’11% al 13%).

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Nell’ultimo esercizio Dr. Martens, fondato nel 1960 e legato movimento punk, aveva pubblicato un bilancio annuale quintuplicato, ma in seguito è stato colpito dal peggioramento del clima economico, con, in particolare, il Regno Unito proiettato in recessione il prossimo anno e con un tasso di inflazione superiore al 10%.
 
Il gruppo punta ora sulla vendita diretta al consumatore, soprattutto online, per essere meno dipendente dai rivenditori, che rappresentano ancora la maggior parte dei risultati, e sperava di vedere aumentare le proprie vendite con il Natale. Ma anche se “le vendite sono migliorate in America a dicembre” questo non è bastato a “compensare le performance più deboli di ottobre e novembre”, ha precisato la società.